I falchi mettono il turbo ai rendimenti

Per la maggior parte del mese di giugno, i mercati sono stati poco direzionali e con bassa volatilità. La vera azione ha avuto luogo negli ultimi giorni durante il Forum di Sintra, nel quale si è assistito a dichiarazioni che indicavano un inasprimento nelle politiche monetarie da parte delle Banche centrali. “I rendimenti obbligazionari, che fino a quel momento erano in continuo calo, hanno messo a segno un rimbalzo”, spiegano gli esperti del Team Multi Asset di BMO Global Asset Management. “Dal 26 giugno fino alla fine di luglio, i rendimenti di titoli di stato decennali sono aumentati di 17 punti base negli Stati Uniti, di 22 in Germania, di 24 nel Regno Unito e di 30 in Canada. Questa dinamica riflette l’accettazione da parte delle banche centrali che la crescita è migliorata significativamente. Non riflette, invece, la crescente pressione inflazionistica. Per questa ragione non la vediamo come una minaccia all’attuale contesto favorevole al rischio. La crescita globale è solida o in miglioramento in quasi tutti i Paesi e gli utili societari in netto miglioramento. La nostra preoccupazione è che questa scenario sia di puro consenso, che mitiga, ma non elimina, la nostra propensione per gli asset rischiosi”.

“Ciò che ci ha lasciati più perplessi è stato il calo dell’inflazione core negli Stati Uniti degli ultimi mesi. Ciò è avvenuto nonostante la disoccupazione sia al minimo del ciclo e allo stesso livello toccato nel ciclo precedente. Il mistero si è infittito con i dati che mostrano anche un rallentamento nell’inflazione salariale. Ci aspettiamo che questa singolarità si risolva con il ritorno al precedente trend rialzista delle dinamiche salariali e dei prezzi al consumo. Con i bassi livelli di inflazione e il percorso di normalizzazione della politica monetaria, gli aumenti dei tassi di riferimento dovrebbero essere tuttavia modesti. Infatti, l’assenza di pressioni inflazionistiche sta favorendo l’estensione del ciclo economico e il contesto resta uno in cui gli utili societari dovrebbero continuare a sostenere le valutazioni azionarie”.

“I temi centrali su cui ci focalizziamo attualmente sono: la crescita sostenuta dell’economia europea, la debolezza nel Regno Unito e l’assenza di pressioni inflazionistiche. Così una crescita economica globale in espansione e la svolta positiva degli utili società, uniti a tassi di inflazione e al costo dei finanziamenti modesti, continuano a supportare i mercati azionari”.

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