Usa: i dati macro rilanciano il dollaro, deprimono i bond

DOLLARO IN RIPRESA – Il dollaro recupera finalmente terreno, con l’euro che scivola a 1,191 allontanandosi dagli oltre 1,202 segnati ieri, mentre i T-bond perdono quota, dopo dati macro superiori alle attese che hanno riacceso negli Usa l’attesa per un prossimo avvio di un “quantitative tightening” da parte della Federal Reserve, che potrebbe giudicare la crescita economica americana sufficientemente robusta da sopportare una graduale normalizzazione della politica monetaria anche in assenza di una politica fiscale espansiva.

PIL E MERCATO DEL LAVORO MEGLIO DI ATTESE – In particolare la crescita del Pil Usa del secondo trimestre è stata rivista al rialzo al 3% nella seconda lettura preliminare, rispetto al +2,6% della stima precedente. Un risultato legato in particolare all’incremento delle spese dei consumatori e che appare in linea con l’obiettivo dichiarato dal presidente Donald Trump di rilanciare una crescita giunta ormai al suo nono anno consecutivo. Segnali positivi anche dal mercato del lavoro, con i dati Adp sugli occupati del settore privato cresciuti ad agosto di 237 mila unità rispetto ai 185 mila nuovi posti di lavori previsti dal consensus e alle 201 mila nuove posizioni di luglio (dato rivisto al rialzo dalla stima iniziale di 178 mila).

TRUMP RINNOVA SFORZI PER RIFORMA FISCALE – Da parte sua Trump ha ribadito lo sforzo per veder approvata dal Congresso la sua riforma fiscale, riforma che secondo il presidente Usa favorirà i lavoratori e la classe media “danneggiata” da un’econonmia che favorisce gli interessi “di pochi” ai danni dell’uomo comune. La reazione del mercato è una sostanziale tenuta di Wall Street, che vede gli indici oscillare attorno ai livelli di ieri, e un calo dei bond, col rendimento sul decennale americano che risale al 2,14%.

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