Borse, i temi caldi della giornata

ASIA PRUDENTE, RESTA ALTA TENSIONE IN COREA – Dopo che ieri a Piazza Affari la seduta si è chiusa con un calo dello 0,31% dell’indice Ftse Mib, con Leonardo, Tenaris e Smicroelectronics tra i migliori, mentre le perdite più consistenti sono state segnate da Banco Bpm (il peggiore con un ribasso superiore al 2%), Salvatore Ferragamo ed Exor, stamane in Asia le borse registrano un andamento misto, con Tokyo in calo dello 0,63% e Seul che segna -0,13%, Hong Kong stabile (-0,04%) e i listini cinesi in lieve rialzo (indice Csi 300 a +0,34%), mentre sullo sfondo resta elevata la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti.

YEN E DOLLARO IN RIALZO STAMANE – Il presidente Donald Trump ha infatti dichiarato di appoggiare “in linea di principio” la vendita di nuove armi per miliardi di dollari alla Corea del Sud, che starebbe preparando mentre Nikki Haley, ambasciatore americano presso l’Onu, è tornato a chiedere “sanzioni più forti”. Intanto la stampa della Corea del Sud parla di un possibile nuovo lancio di un missile balistico nord coreano entro il fine settimana. Dopo questi ultimi sviluppi il dollaro recupera leggermente terreno, con l’euro che scivola a quota 1,19 dopo aver testato quota 1,20 negli scorsi gioni, con anche lo yen in rafforzamento contro tutte le valute.

OCCHIO AL SOLE 24 ORE E BANCA CARIGE – A Piazza Affari stamane gli occhi saranno puntati sul titolo Il Sole 24 Ore, dopo che ieri a mercati chiusi è stata diffusa la semestrale, chiusasi con una perdita in calo a 45,5 milioni di euro, rispetto al rosso di 49,8 milioni del primo semestre dello scorso anno. In calo anche il giro d’affari a 121,2 milioni di euro (-12,5% rispetto ai 138,5 milioni di un anno prima). Occhio anche a Banca Carige, con Vittorio Malacalza (vice presidente e primo azionista della banca con circa il 17% di capitale) che secondo quanto scrive Il Corriere della Sera sarebbe intenzionato a proporre all’assemblea dei soci che la prevista ricapitalizzazione venga offerta in opzione solo agli attuali soci.

MPS PRONTO A RIENTRARE, OPEN FIBER PRENOTA IPO NEL 2019 – La mossa implicherebbe la disponibilità di Malacalza a partecipare all’operazione da 500 milioni per la propria quota (con un esborso attorno agli 85 milioni di euro). Tra gli altri temi, Mps (sospesa in borsa dallo scorso dicembre) starebbe trattando il ritorno alle quotazioni, atteso tra fine settembre e i primi di ottobre, mentre il numero uno di Open Fiber (il gestore della rete in fibra ottica controllato da CdP ed Enel), Tommaso Pompei, ha segnalato l’intenzione di sbarcare sul listino di Milano, puntando direttamente al Ftse Mib, per la fine del 2019.

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