Banca Carige, si avvicina il momento della verità

BANCA CARIGE RECUPERA TERRENO – Banca Carige si avvia a chiudere la giornata con un moderato rialzo (+0,26%) a Piazza Affari, dopo che in un comunicato in risposta ad alcuni quesiti avanzati dalla Consob l’istituto ligure guidato da Paolo Fiorentino ha precisato che è prevista per il prossimo 29 settembre (il giorno dopo l’assemblea straordinaria chiamata a varare il rafforzamento patrimoniale) la pubblicazione del prospetto informativo dell’operazione Lme di scambio di bond subordinati per complessivi 510 milioni nominali (un Tier 1 da 160 milioni per circa la metà in mano a Generali, altri due Tier 1 da 50 e da 100 milioni in gran parte posseduti da un unico investitore istituzionale ed un ultimo Tier 2 da 200 milioni distribuito a investitori istituzionali e retail).

SI AVVICINA LANCIO LME – L’operazione consiste in un’Offerta volontaria di scambio (Ops) di bond subordinati con bond “senior” di nuova emissione, col ricorso alla clausola di “consent solicitation” che permetterebbe la conversione obbligatoria dei titoli oggetto della Ops a patto che ciò venga approvato dall’assemblea degli obbligazionisti (prevista per l’ultima settimana di ottobre, in seconda convocazione, per ridurre il quorum necessario al 25% e la soglia di adesione al 75%). Le condizioni e i termini dell’Ops e della “consent solicitation”, nonché le caratteristiche dei titoli senior offerti in scambio, saranno definiti dal Cda di Banca Carige “a valle dell’assemblea degli azionisti che si terrà il 28 settembre”.

ESITO VITALE PER SUCCESSIVO AUMENTO – La conclusione dell’operazione è attesa “entro la prima decade di novembre e, in ogni caso prima del lancio dell’aumento di capitale” da massimi 560 milioni (di cui una tranche fino a 60 milioni riservata ai detentori di bond subordinati). Dal Lme, il cui esito positivo è stato posto come pre-condizione da Credit Suisse e Deutsche Bank per trasformare un accordo di pre-garanzia già stipulato in un accordo di garanzia sull’aumento di capitale, e dalla cessione di immobili, della società di credito al consumo Creditis, della piattaforma Npl e del business del merchant/acquiring Banca Carige attende un beneficio complessivo di circa 480 milioni, che sommati all’aumento di capitale dovrebbe consentire di rafforzare di un miliardo il patrimonio.

GLI OBIETTIVI PATRIMONIALI DA CENTRARE – Qualora tuttavia “anche una sola delle operazioni sopra descritte non si realizzasse in tutto o in parte, i requisiti patrimoniali della banca potrebbero risultare inferiori a quelli indicati dalla Bce, richiedendo pertanto ulteriori misure di rafforzamento patrimoniale, ovvero determinando altri interventi da parte dell’Autorità di Vigilanza”. Carige non esclude che la mancata esecuzione dell’aumento di capitale e del Lme possa comportare “effetti negativi rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria complessiva della banca, con eventuali impatti sulla continuità aziendale”. Lo scorso dicembre la Bce aveva richiesto un Cet1 minimo del 9% e un coefficiente patrimoniale Srep complessivo minimo dell’11,25%, precisando che quest’ultimo avrebbe potuto essere rivisto una volta calato il livello delle esposizioni deteriorate.

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