Piazza Affari attende nuovi accordi di bancassurance

UNICREDIT TIRA IL FIATO – Unicredit tira il fiato a Piazza Affari, oscillando a 18 euro per azione (sugli stessi livelli di ieri), dopo un massimo a 18,12 euro in avvio. Nella seduta di ieri sul titolo si erano registrati forti acquisti anche grazie all’annuncio dei valori di recesso (16,34 euro per le azioni ordinarie, 61,1 euro per quelle di risparmio) a seguito della decisione del Cda di eliminare il limite del 5% all’esercizio del diritto di voto e di procedere alla conversione delle stesse azioni di risparmio in ordinarie.

RIALZO TASSI NON SMUOVE INTESA SANPAOLO – Leggermente sottotono anche Intesa Sanpaolo, che dopo un’apertura invariata cede ora lo 0,27% a 2,982 euro per azione, nonostante il nuovo lieve rialzo dei tassi di mercato in Europa (col rendimento del Bund decennale che ha superato 0,5% nominale lordo annuo per la prima volta da due mesi e il Btp attorno al 2,17%), fattore che dovrebbe contribuire a migliorare la redditività delle attività bancarie tradizionali nell’area euro.

BENE UBI BANCA E BANCO BPM – Chi si fa vedere tra le banche quotate a Piazza Affari sono Ubi Banca, in crescita dello 0,7% a 4,37 euro, e Banco Bpm, in salita di oltre un punto a 3,52 euro dopo la presentazione, ieri, delle offerte vincolanti, che saranno esaminate dal Cda dell’istituto il prossimo 17 ottobre, per un accordo di bancassurance. Cattolica Assicurazioni, che secondo indiscrezioni di stampa sarebbe in vantaggio avendo offerto 700-750 milioni per la maggioranza di Popolare Vita e un accordo di distribuzione di assicurazioni tramite gli sportelli del Banco Bpm, ha già confermato in una nota di aver inviato la sua proposta.

GENERALI CON CHI FARA’ LA BANCASSURANCE? – Seconda migliore offerta avanzata a Banco Bpm sarebbe quella (non ancora confermata ufficialmente) di Covea, già partner dell’ex Bpm attraverso un’intesa che scadrà a fine 2020. Non è chiaro se anche Generali sia ancora della partita, come da indiscrezioni finora circolate, visto che stamane tornano voci di una possibile trattativa col Credito Valtellinese, sempre per arrivare a un accordo di bancassurance.

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