A cura di Jasper van Ingen, Senior Portfolio Manager Convertible Bonds di NN Investment Partners
Ora che le banche centrali hanno intenzione di ridurre le misure di stimolo, le obbligazioni convertibili stanno diventando sempre più oggetto di scelta da parte degli investitori. Il rialzo dei tassi, inoltre, potrebbe dare una spinta all’emissione delle convertibili in quanto le aziende sfruttano il mercato per continuare ad autofinanziarsi a tassi attraenti.
L’incertezza di mercato relativa al percorso di riduzione delle misure di stimolo da parte delle banche centrali, le tensioni geopolitiche e un azionario equamente valutato, stanno incoraggiando gli operatori a cercare modi per continuare a investire sui mercati finanziari senza il rischio di un calo significativo. Tipicamente le obbligazioni convertibili hanno duration basse e la possibilità di rispondere a questa esigenza, in quanto reagiscono in maniera più sensibile a un aumento del prezzo dell’azione rispetto ad un ribasso di medesima misura. Questa caratteristica è chiamata convessità positiva.
Un ampio spettro di investitori – dalle compagnie di assicurazione ai fondi pensione e dalle private bank ai family office – sta diventando sempre più consapevole dell’effetto valore aggiunto che la convessità positiva di tale asset class potrebbe apportare al proprio portafoglio. Sempre più investitori, quindi, attratti da questa caratteristica del prodotto, stanno guardando con occhi nuovi a questa asset class, vedendola come uno strumento per navigare nell’incertezza. Inoltre, tassi in aumento e un irripidimento della curva possono costituire un terreno fertile per un’ulteriore emissione di bond convertibili. Gli yield in aumento rappresentano infatti un forte incentivo per le società a emettere obbligazioni convertibili che generalmente pagano cedole minori. Questo è un fattore positivo in quanto un numero più ampio di emissioni porta a maggiori possibilità di scelta per chi investe in convertibili.