Ubs: cresce rischio bolla nelle città “superstar”, ma Milano conviene

IMMOBILIARE: E’ MILANO LA PIU’ CONVENIENTE IN EUROPA – Milano è la città con le valutazioni più convenienti tra le metropoli europee, mentre i rischi di “bolla” immobiliare aumentano in altri centri, localizzati nelle regioni sviluppate. Queste le risultanze che emergono dal rapporto Ubs Global Real Estate Bubble Index 2017 di Ubs Wealth Management, che ha analizzato i prezzi degli immobili residenziali in 20 metropoli di tutto il mondo.

PER UBS AUMENTA IL RISCHIO DI BOLLA – Nel complesso il mercato immobiliare residenziale che fa capo alle principali città site in economie sviluppate è ancora sopravvalutato ed è aumentato il numero di centri a rischio di “bolla” rispetto al 2016. In particolare Toronto è la città più a rischio, seguita, in ordine decrescente, da Stoccolma, Monaco di Baviera, Vancouver, Sydney, Londra, Hong Kong e Amsterdam.

A MILANO PREZZI INFERIORI DEL 30% AL 2007 – In Europa, Milano continua a presentare valutazioni più convenienti rispetto ad altri centri finanziari dell’Europa occidentale, per quanto concerne il mercato immobiliare. Un professionista qualificato nel settore dei servizi deve lavorare in media 5,7 anni per permettersi un appartamento di 60 metri quadrati, il che, sottolinea il report, rappresenta le condizioni più convenienti di tutta Europa. I prezzi reali degli alloggi restano inoltre circa il 30% al di sotto del livello del 2007. La lenta crescita economica italiana ha continuato a penalizzare la ripresa dell’immobiliare residenziale.

I PREZZI SONO DESTINATI A SALIRE ANCORA – Gli ultimi dati, tuttavia, segnalano un miglioramento nelle prospettive e un aumento costante dell’occupazione in Lombardia, che a sua volta sosterrà i redditi. Ubs pertanto ritiene che i prezzi delle case siano destinati a salire. Altrove in Europa il clima si sta già surriscaldando e aumenta ulteriormente il pericolo di bolla immobiliare a Stoccolma, Monaco di Baviera e Amsterdam, ma anche Francoforte e (più moderatamente) Zurigo e Ginevra si sono ulteriormente sopravvalutate rispetto al 2016. Pure Londra resta a rischio, ma meno dell’anno scorso dopo l’esito del referendum sulla Brexit.

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