Crisi del credito, Credit Agricole Cariparma rileva tre casse di risparmio

CEDUTE CR RIMINI, CESENA E SAN MINIATO – Un altro pezzo del puzzle va a posto nella crisi dei crediti deteriorati che continuano a pesare sui settore bancario italiano: Credit Agricole Cariparma (controllata italiana del gruppo transalpino Credit Agricole) ha perfezionato l’acquisto del 95,3% delle Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato per un controvalore di 130 milioni dallo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd).

CARTOLARIZZATI 2,7 MILIARDI LORDI DI NPL – Il contratto è stato sottoscritto venerdì scorso ed ora è al vaglio della Bce, che dovrà dare il suo via libera all’operazione entro i prossimi 90 giorni, così da arrivare al closing entro fine anno. Per arrivare alla cessione, sono stati prima deconsolidati circa 2,7 miliardi lordi di crediti deteriorati (Npl) posseduti dai tre istituti, tramite una cartolarizzazione da 1,03 miliardi. Nell’ambito di tale operazione, la tranche junior verrà sottoscritta dallo stesso Fitd per un ammontare di circa 160 milioni, mentre la tranche senior, pari a 360 milioni, sarà coperta tramite un finanziamento-ponte garantito da Hsbc, Banca Imi e Credit Suisse.

INTERVENGONO ATLANTE 2 E ALGEBRIS – Infine la tranche mezzanina, pari a 517 milioni, verrà sottoscritta dal fondo Atlante 2 che per potere procedere ha dovuto reperire risorse aggiuntive per 280 milioni da Intesa Sanpaolo e Unicredit (40 milioni a testa), dal Credit Agricole, dalla Sga, da doBank e da Poste Italiane, oltre a impiegare i 250 milioni di dotazione residua di cui disponeva. Quanto ai circa 290 milioni di ulteriori crediti problematici emersi nella due diligence effettuata l’estate scorsa, è intervenuto il fondo Algebris guidato da Davide Serra, selezionato al termine di una gara con altri potenziali acquirenti.

RICAPITALIZZAZIONI A CARICO DEL FITD – Prima di cedere le Casse di Risparmio di Rimini e San Miniato l’Fitd procederà ad una ricapitalizzazione di circa 470 milioni; nel caso di Cassa di Risparmio di Cesena, che era già stata ricapitalizzata per 280 milioni nel settembre dello scorso anno, si è reso necessario un versamento aggiuntivo di 50 milioni. Il deconsolidamento degli Npl e la ricapitalizzazione delle tre banche consentiranno di ripristinare un Cet1 pari al 10,7% e un Npe ratio del 9%. Per quanto riguarda infine l’acquirente, l’operazione rientra nel piano strategico “Ambizione 2020” e consente un ampliamento della clientela stimabile in circa il 20%.

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