FINECOBANK NON FESTEGGIA DATI DI RACCOLTA – Seduta sottotono per i titoli del risparmio gestito di Piazza Affari, nonostante alcune buone notizie come per FinecoBank, che a settembre ha registrato una raccolta netta positiva di 321 milioni (+39% su base annua). Dato che porta il totale da inizio anno a 4,2 miliardi di euro. In particolare la raccolta netta gestita del mese in esame è risultata pari a 112,4 milioni, mentre il totale del periodo gennaio-settembre è salito a 2,5 miliardi (+12% su base annua).
IN CRESCITA IL SEGMENTO PRIVATE BANKING – Al contrario il risparmio amministrato ha registrato riscatti per 161 milioni, mentre la raccolta diretta è stata positiva per 360,7 milioni. Il Patrimonio totale è ora pari a 65.355 milioni (+9% rispetto a dicembre 2016, +14% su base annua). In particolare il patrimonio totale riferibile alla clientela nel segmento private banking, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 25.054 milioni di euro, in rialzo del 20% su base annua.
OLTRE 1,18 MILIONI DI CLIENTI – Infine da inizio anno sono stati acquisiti 87.050 nuovi clienti (+6% annuo), di cui 9.118 nel solo mese di settembre (+7% annuo), con un totale che a fine settembre ha superato quota 1,18 milioni. Ciò nonostante il titolo sul finale di seduta cede attorno allo 0,9% a 7,22 euro per azione contro il +0,44% segnato dall’indice Ftse Mib, proseguendo così lo storno rispetto ai massimi di periodo di 7,53 euro visti durante la seduta del 21 settembre scorso.
RISPARMIO GESTITO FIACCO TRANNE AZIMUT – FinecoBank resta comunque di circa il 43% in rialzo rispetto ai livelli di 12 mesi fa e non così distante dal record storico di 7,635 toccato durante la seduta del 30 dicembre 2015, cui era seguita una fase di correzione delle quotazioni di borsa tra marzo e novembre 2016 che aveva riportato il titolo sino ad un minimo di 4,622 euro nella seduta del 28 novembre 2016. In rosso anche altri nomi del risparmio gestito come Banca Mediolanum (-0,61% a 7,275 euro) e Anima Holding (-1,81% a 6,50 euro), ma non Azimut Holding, che guadagna lo 0,61% a 18,23 euro con circa 360 mila pezzi scambiati.