Se si semplifica all’osso, i tre dati da prendere in considerazione: un price/earning (rapporto prezzo/utile) non superiore a 15 volte, un price/book value (rapporto prezzo/patrimonio netto) non superiore a 1,5 volte e un prodotto dei due numeri precedenti non superiore a 22,5. Cattolica Assicurazioni, nonostante il balzo del 17% di venerdì alla diffusione della notizia, ha un p/e pari a 11,48 volte e un p/bv pari a 0,80: vale a dire un prodotto dei due fattori pari a 9,184.
Ma quante sono le società del Ftse/Mib che possono vantare multipli simili? In realtà solo 13 e prevalentemente finanziarie, come Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit, Banco Bpm, Ubi Banca e Unipol Sai. Fra gli altri, invece, compaiono Telecom Italia, Fca, Enel, Saipem, Exor e Poste Italiane.