Mediobanca in luce a Piazza Affari: Nagel vede nuove opportunità di business

AFFIORA QUALCHE PRESA DI PROFITTO A MILANO

Il giorno dopo l’annuncio dell’avvio del “tapering” della Bce dal prossimo gennaio, sui mercati azionari europei scatta qualche presa di profitto, anche per lo scontro frontale tra il governo spagnolo e le autorità locali della Catalogna che pesa sulla borsa di Madrid (-0,65%), anche se non mancano segni positivi come a Francoforte (+0,71%), Parigi (+0,96%) e Londra (+0,25%). A Piazza Affari il Ftse Mib cede a metà seduta lo 0,5%, con i titoli bancari che continuano a soffrire, ad eccezione di Mediobanca (+2,93% a 9,485 euro).

MEDIOBANCA EVITA IL ROSSO DOPO I CONTI

L’istituto guidato da Alberto Nagel non solo ha pubblicato una buona trimestrale, chiusa con un utile netto di 301 milioni e un utile operativo di 343 milioni, entrambi superiori alle attese, grazie alla frenata degli accantonamenti (che hanno pesato per 56 punti base contro gli 84 punti base attesi), ma ha anche fatto sapere, nella conference call di stamane, che è pronto ad approfittare dello sviluppo del mercato delle Npe (Non performing exposures, ndr) potendo vantare un eccellente serie di risultati con la controllata Compass Banca.

NAGEL VUOLE FARE AFFARI CON LE NPE

Nagel, in particolare, ritiene che “le recenti misure poste in discussione da parte della Bce” rappresentino “più un’opportunità per il nostro gruppo che una minaccia”. Compass infatti, ha sottolineato il manager, “ha applicato da sempre la politica chiesta della Bce, anzi più restrittiva”, portando la copertura delle Npe al 55% e quella delle sole sofferenze al 71% e riuscendo già a registrare uno stock di crediti deteriorati in calo (928 milioni di attività deteriorate a fine settembre, -5% annuo, di cui 157 milioni classificate come sofferenze, -13% annuo).

NESSUNA FRETTA SU GENERALI

Con simili numeri, se le misure proposte dalla Bce e che continuano a preoccupare le altre banche Nagel prevede che “Compass Banca potrà diventare partner per molte realtà”. Una prospettiva che il mercato sembra apprezzare, così come la cautela mostrata riguardo al tema della cessione della quota di Generali (attualmente al 13%) eccedente il 10%: la vendita entro il 2019 resta “lo scenario centrale” per Mediobanca, ma il gruppo resta aperto “ ad altre opzioni, nella convinzione che se la banca reinveste più capitale in alcune attività come il wealth management ottiene un profilo bancario più solido e con un valore più apprezzabile”.

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