Banco Bpm sottotono, eredità Italease pesa ancora

EREDITA’ ITALEASE PESA ANCORA

L’eredità di Banca Italease continua a pesare sul bilancio di Banco Bpm: l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha deciso di partecipare per la quota di competenza (80%, pari a 150 milioni di euro) all’aumento di capitale varato per coprire le perdite pregresse di Release, la “bad bank” creata nel dicembre del 2009 per la gestione dei prestiti “a rischio” di Banca Italease (e Mercantile Leasing), mentre la parte sana del business confluì in Alba Leasing, partecipata da Banco Bpm al 39,19%, da Bper Banca al 33,5%, da Banca popolare di Sondrio al 19,26% e dal Credito Valtellinese all’8,05%.

PASSSI IN AVENTI PER RELEASE

Release nel primo semestre dell’anno aveva proceduto a ulteriori rettifiche su crediti per 43,4 milioni, chiudendo il periodo in perdita per 44,3 milioni di euro e portando così le perdite cumulate che verranno coperte con l’aumento di capitale a 256,6 milioni, pur vedendo scende allo stesso tempo lo stock di crediti deteriorati da 2,2 a 1,9 miliardi di euro. Oltre a Banco Bpm (socio di Release per oltre l’80%), parteciperanno all’aumento Bper banca (socia al 10,84%) e Banca popolare di Sondrio (socia al 6,24%).

TITOLI IN CALO IN BORSA

Tra i creditori in difficoltà di Release vi sono i principali gruppi immobiliari italiani saliti all’onore delle cronache di questi ultimi anni come Statuto (che di recente ha negoziato il riscatto anticipato di alcuni immobili in leasing), Coppola e Zunino. Banco Bpm cede oggi il 2,3% a Piazza Affari, ridiscendendo a poco più di 3,02 euro per azione, mentre Bper Banca cede lo 0,66% a 4,22 euro e Banco popolare di Sondrio oscilla a 3,43 euro (-0,35%) e Creval arretra del 3,14% a 2,96 euro.

BANCO BPM STUDIA CARTOLARIZZAZIONE

Da ricordare che, per quanto riguarda Banco Bpm, la gestione delle posizioni legate a Release (anteriore alla fusione tra Banco Popolare e Bpm) resta distinta da quella sui crediti deteriorati della Npl unit dell’istituto, che entro la fine dell’anno dovrebbe cedere un portafoglio di crediti chirografari da 2 miliardi di euro di controvalore nominale complessivo.

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