BANK OF ENGLAND ALZA I TASSI
Come ampiamente previsto (i tassi forward indicavano una probabilità implicita del 90%), la Bank of England ha da poco ufficializzato il primo rialzo dei tassi sulla sterlina da oltre 10 anni, votato a maggioranza (7 voti favorevoli, 2 contrari, quelli di Jon Cunliffe e Dave Ramsden) dai membri del Monetary Committee riunitosi stamane a Londra.
MERCATO DEL LAVORO IN SALUTE, INFLAZIONE IN CRESCITA
Nel diramare l’annuncio la banca centrale inglese ha spiegato che i tassi sono stati portati dallo 0,25% allo 0,50% per una serie di motivazioni, tra cui il calo della sterlina che ha fatto risalire l’inflazione, arrivata al 3% e dunque oltre il target desiderato del 2% annuo, e lo stato di salute del mercato del lavoro con un milione di posti di lavoro in più dal 2015 a oggi.
TASSI TORNANO A LIVELLO PRE-BREXIT
Al livello attuale i tassi sulla sterlina tornano al valore su cui si trovavano prima dell’agosto 2016, quando vennero ridotti a seguito dell’esito del referendum popolare risultato a sorpresa favorevole alla Brexit. Dopo l’annuncio la sterlina perde quota contro dollaro ed euro, con la valuta unica europea che risale anche contro il biglietto verde riportandosi a 1,1665 e a 0,8889 contro sterlina.
STERLINA IN CALO, GILT IN RIPRESA
In moderata ripresa invece i titoli a reddito fisso, col Gilt a 10 anni che vede il rendimento scivolare sull’1,29% (6 punti base meno di ieri sera). Meno brillanti i bond dell’area euro, col Bund decennale che vede il rendimento oscillare sullo 0,38% (1 punto base più di ieri) e i Btp che restano attorno all’1,80% (anche in questo caso 1 punto base più della vigilia), con uno spread rispetto ai titoli tedeschi che si conferma attorno all’1,42%.