A cura di Michael Scott, co-gestore del fondo Schroder ISF Global Credit Income, Schroders
La forte corsa delle obbligazioni societarie high yield nell’ultimo anno ha portato a una riduzione delle opportunità in questo settore. L’outlook è però molto interessante: il quadro economico globale è relativamente robusto ed esistono alcuni segmenti che possono risultare più attraenti di altri. Anche se tendenzialmente l’high yield europeo presenta fondamentali più solidi rispetto a quelli statunitensi, al momento sembra essere sopravvalutato dai mercati. Di conseguenza stiamo cercando opportunità in altri Paesi, come gli Stati Uniti, in particolare nei settori del petrolio e del gas, ma anche in quello delle vendite al dettaglio che, nonostante sia vittima di trend secolari contrari, presenta alcune società molto solide e attraenti in questa fase.
Anche il debito dei Mercati Emergenti rappresenta una sezione di mercato che merita attenzione. Secondo la nostra analisi del ciclo economico, diverse economie emergenti stanno infatti entrando in una fase di accelerazione. Questo dovrebbe essere il periodo in cui poter vedere i ritorni migliori per le obbligazioni societarie high yield dei Mercati Emergenti, visto che i default hanno raggiunto il picco e dovrebbero iniziare a diminuire. Oltre ai maggiori livelli di scambi commerciali globali che hanno aiutato a sostenere la crescita delle economie emergenti, ci sono stati anche miglioramenti domestici. Alcuni dei cambiamenti più notevoli sono avvenuti sul fronte politico, attraverso cambi di regime seguiti da riforme.
Dove si trovano le opportunità
Il contesto economico è quindi favorevole, ma anche le dinamiche positive dei fondamentali sono di supporto. I rendimenti nel segmento dei titoli societari dei Mercati Emergenti sembrano molto attraenti, rispetto ai corrispettivi titoli di società dei Mercati Sviluppati.
Il Brasile sembra avere un outlook particolarmente positivo, secondo il nostro modello di analisi. Le ragioni di scambio del Paese sono migliorate notevolmente, il nuovo regime più aperto ai mercati sta promuovendo diverse riforme e, soprattutto, il Paese è interessato da un trend disinflattivo abbastanza forte.
La disinflazione è particolarmente interessante per gli asset sensibili ai cambiamenti dei tassi di interesse ed è diventata un’importante forza per molte economie emergenti. Il tasso annualizzato dell’inflazione dei prezzi al consumo del Brasile è diminuito, passando dal 9% di agosto 2016 – l’ultimo mese in cui l’inflazione è cresciuta in Brasile – al 2,5% di settembre 2017. La Banca Centrale ha ancora spazio di manovra per allentare la politica monetaria, cosa che dovrebbe supportare i fondamentali economici in futuro.
La Russia, in maniera simile, ha visto un forte trend di disinflazione: dal picco dell’attuale ciclo del 16,9% raggiunto a marzo 2015, l’inflazione è scesa al 3% a settembre 2017. La Banca Centrale ha tagliato i tassi di interesse dal 17% del dicembre 2014 all’attuale 8,25%.
Anche i titoli di Stato argentini sono attraenti. Questo Paese si trova su una traiettoria positiva dopo l’elezione nel 2015 del Presidente Macri, più aperto ai mercati rispetto al predecessore, e ha visto un rimbalzo delle attività del settore edilizio e della produzione industriale. Ci piacciono anche altri titoli di Stato dell’America Latina, come quelli dell’Ecuador. In termini di settori, le società energetiche, soprattutto in America Latina, sono una fonte importante di opportunità, ma abbiamo posizioni anche su banche e società media e del settore alimentare.