SETTORE AGRICOLO PUO’ DIVENTARE SOSTENIBILE?
In un momento in cui gli investimenti sostenibili e responsabili stanno diventando sempre più popolari, il settore agricolo viene spesso lasciato da parte in quanto talvolta associato a pratiche speculative sui beni alimentari. Eppure si tratta, nota Alexander Roose, Head of International Equities di Degroof Petercam AM, di un settore che, insieme a quello agroalimentare, rappresenta il più grande consumatore d’acqua e che è tra i principali emittenti di gas serra. “Allo stesso tempo – aggiunge il gestore – esso subisce il diretto impatto delle sfide legate all’aumento demografico, al cambiamento climatico e al rischio di insicurezza nell’accesso al cibo. Pertanto, è proprio in quest’ambito che gli investitori possono fare tanto, al di là della lotta alla speculazione”.
NECESSARI INVESTIMENTI MIRATI
Per tutelare il diritto ad avere accesso a un’alimentazione sostenibile, è necessario tuttavia che gli investimenti garantiscano disponibilità, per una popolazione globale in crescita indipendentemente dalle condizioni ambientali; accessibilità economica e fisica alle risorse alimentari con prezzi abbordabili; approvvigionamento alimentare, da calcolare sul fabbisogno nutrizionale individuale. Negli ultimi anni queste tematiche, soprattutto quest’ultima condizione, hanno acquisito rilevanza, coi millennials che hanno riscoperto e fatto proprio il detto “mens sana in corpore sano”. Sulla scia di questo trend, nota l’esperto di Degroof Petercam AM, “sono molti ad aver imboccato la strada salutista, tra cui aziende alimentari e perfino catene di fast food”. “Rendere il settore agroalimentare più sostenibile è possibile”, conclude Roose, ma per farlo bisogna iniziare a investire in maniera responsabile.
DEGROOF PETERCAM AM: ECCO SU COSA PUNTARE
Ciò sarà possibile puntando sulla qualità, ossia producendo meglio piuttosto che in quantità maggiore, anche avvalendosi dell’aiuto della ricerca in campo di innovazione tecnologica; sull’adeguamento della composizione degli alimenti, investendo in aziende che prediligono ingredienti salutari senza compromettere la struttura o il gusto; sulla sicurezza agroalimentare, guardando ad aziende specializzate in controllo di sicurezza sul cibo come Eurofins, o aziende specializzate nella catena del freddo come Gea Group; sulla tutela della biodiversità, investendo in programmi educativi di sostenibilità ambientale destinati a contadini e comunità, come quelli promossi da Yara, azienda specializzata nell’aumentare la consapevolezza sull’utilizzo di azoto nei fertilizzanti dei paesi emergenti.
SERVE SVILUPPO RESPONSABILE CATENA PRODUTTIVA
In sostanza, conclude Roose, “fornire una soluzione in grado di rispondere alle esigenze agroalimentari di una popolazione globale di 9,6 miliardi di persone con abitudini in radicale mutamento e allo stesso tempo promuovere un’agricoltura sostenibile, è possibile solo attraverso flussi d’investimento miranti a uno sviluppo responsabile della catena produttiva e alla ricerca di tecniche innovative”.