DOMANDA D’ORO FRENA ANCORA
Nonostante le tensioni non siano mancate in questi mesi, i beni rifugio continuano a non brillare particolarmente. Ne è una prova l’andamento dell’oro, la cui domanda nel terzo trimestre ha registrato una flessione del 9% su base annua a 915 tonnellate. Nei primi nove mesi dell’anno la domanda d’oro è calata 12%.
MENO RICHIESTE PER ETF E GIOIELLI
Gli Etf che puntano sul metallo biondo hanno avuto un altro trimestre di afflussi positivi, ma con una domanda pari a 18,9 tonnellate la loro influenza di è fortemente ridotta rispetto al terzo trimestre 2016 (quando avevano contribuito alla domanda mondiale di oro per 144,3 tonnellate), secondo i dati diffusi dal World Gold Council che sottolinea anche come il settore della gioielleria (-3%) ha contribuito per 17 tonnellate al declino da inizio anno.
BANCHE CENTRALI FANNO INCETTA D’ORO
La domanda di oro proveniente dagli altri settori si è invece rafforzata, compensando in parte gli effetti negativi di cui sopra: le banche centrali sono state acquirenti nette di oro per 111 tonnellate (+ 25% su base annua) mentre la domanda di lingotti e monete d’oro, guidata in buona parte da acquirenti cinesi, è aumentato del 17% (a 222,3 tonnellate).
UTILIZZI SEMPRE PIU’ TECNOLOGICI
Infine il volume di oro utilizzato in ambito tecnologico è salito per il quarto trimestre consecutivo, trainato dalla forte domanda di led e dalla continua crescita nell’uso di sensori 3D negli smartphone di ultima generazione. Per il metallo biondo il futuro sarà sempre più “high-tech” e sempre meno legato ad una percezione di “bene rifugio”?