Banca Carige, per le banche non ci sono le condizioni per l’aumento

CARIGE, AUMENTO IN FORSE

Apertura in calo per Piazza Affari, con le banche di nuovo sotto pressione dopo l’annuncio del mancato accordo tra Banca Carige e il consorzio di banche che aveva sottoscritto un accordo di pre-underwrigting per l’aumento di capitale da 560 milioni di euro (di cui 60 milioni riservati agli obbligazionisti che avevano concambiato i titoli junior in senior nell’ambito della collegata operazione di liabilities management), non essendosi a giudizio degli istituti “pienamente realizzate” le condizioni per la costituzione del consorzio di garanzia.

CREVAL TORNA SOTTO PRESSIONE

Mentre i titoli di Banca Carige sono sospesi in attesa di una nota ufficiale che seguirà la riunione straordinaria del Cda convocata per stamane a partire dalle 9.30, perdite tra uno e due punti sono segnate da Banco Bpm, Bper Banca, Ubi Banca e Unicredit, mentre Intesa Sanpaolo cerca di limitare allo 0,6% il calo. In forte calo Creval (-5,5% a 1,341 euro) che a sua volta aveva annunciato pochi giorni fa un aumento di capitale da 700 milioni.

NUOVI TITOLI CARIGE A 1-2 CENTESIMI?

Attorno all’operazione dell’istituto ligure circolano voci riprese dalla stampa italiana che parlano di un prezzo inferiore ai 5 centesimi per azione che sarebbe stato fissato inizialmente per l’aumento (ma alcuni giornali parlano di un prezzo anche solo di 1 o 2 centesimi per azione), nel tentativo di convincere in particolare investitori come Unipol, Generali e Intesa Sanpaolo, che avevano aderito all’operazione di concambio dei bond junior in nuovi bond senior apportando 160 milioni di euro di titoli (a fronte dei 510 milioni di controvalore nominale a cui era rivolta l’offerta), a sottoscrivere la propria quota dell’aumento.

DA VALUTARE SE RINVIO E’ POSSIBILE

Voci che dovranno ora essere confermate o smentite ufficialmente dal Cda dell’istituto guidato da Paolo Fiorentino, che stamane esamina la possibilità di proseguire col piano di ristrutturazione presentato dal neo amministratore delegato (che prevede anche una serie di dismissioni) e se sarà possibile procedere ad un rinvio dell’aumento di capitale, a fronte delle richieste della Bce di procedere col rafforzamento patrimoniale entro fine anno.

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