Banche italiane, Standard & Poor’s vede rosa

S&P VEDE ECONOMIA ITALIANA IN RIPRESA

Un’economia ben bilanciata, con minori rischi sul credito grazie al modesto indebitamento delle famiglie rispetto alla media dell’eurozona e con un’ampia capacità di finanziamento, ma che rispetto a quella di paesi comparabili come la Spagna, la Polonia, l’Irlanda, l’India, piuttosto che il Brasile, la Turchia, l’Islanda, la Slovenia o la Tailandia, presenta un minor grado di resilienza, un’infrastruttura istituzionale più debole e dinamiche competitive più contenute.

SETTORE BANCARIO BENEFICIA QUADRO GENERALE

E’ questo il quadro da cui partono gli analisti di Standard & Poor’s per valutare il settore bancario italiano, a fronte di un rating-paese pari a “BBB”/A-2, con outlook stabile che porta ad attribuire un “bbb-” al settore bancario nel suo complesso. Gli esperti si attendono che la ripresa vada rafforzandosi finalmente anche in Italia e vedono il Pil salire mediamente dell’1,3% annuo nel triennio 2017-2019.

RESTA IL NODO DELLE SOFFERENZE DA RIDURRE

Uno scenario macro più favorevole dovrebbe offrire un supporto alle banche italiane impegnate nello sforzo di ridurre l’ancora ampio stock di sofferenze (Npe) in gran parte accumulatosi durante la recessione tra il 2008 e il 2015. Npe che dovrebbero calare secondo gli analisti dal 18,7% del totale dei crediti stimato a fine giugno scorso al 13%-14% già entro il 2019, beneficiando anche delle progressive cessioni di portafogli di Npl da parte delle banche.

RISCHI INDUSTRIALI PIU’ ELEVATI CHE ALL’ESTERO

Ciò nonostante i rischi industriali per le banche tricolori restano più elevati che per i concorrenti internazionali: la decisione del governo di varare un fondo “salva banche” con cui intervenire in soccorso di Mps e delle due ex popolari venete ha ridato fiducia al mercato, ma non ha risolto la questione alla radice, dato che i bassi tassi d’interesse continueranno a rendere poco redditizie le banche italiane per i prossimi due anni, mentre resteranno problemi legati all’elevata frammentazione del settore, agli alti costi di base e alla ridotta profittabilità.

RAPPORTI COMMERCIALI SONO PUNTO DI FORZA

Standard & Poor’s ritiene tuttavia che le banche italiane beneficeranno nel prossimo futuro della forte rete di rapporti commerciali e vedranno una competizione solo modesta da parte di istituti esteri e operatori non bancari, tanto più che le grandi banche italiane detengono anche una fetta consistente del mercato del risparmio gestito italiano. Il rischio maggiore rispetto allo scenario sopra descritto restano eventuali tensioni geopolitiche esterne o un deterioramento del quadro politico interno, eventi entrambi potenzialmente negativi per la ripresa economica italiana.

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