WSJ attacca rating Morningstar: piacciono, ma non servono a molto

RATING MORNINGSTAR PIACCIONO AGLI INVESTITORI

Secondo quanto ha riferito il Wall Street Journal, la maggior parte degli investitori istituzionali e dei consulenti finanziari ritiene il sistema di rating di Morningstar una buona guida per poter prevedere le performance future dei fondi comuni. Non solo: nel 69% dei casi gli investitori sottoscrivono i fondi nei mesi in cui i prodotti hanno un rating di 5 stelle.

FIDUCIA MAL RIPOSTA?

Tuttavia la fiducia che gli investitori accordano ai fondi “cinque stelle” sembra mal riposta secondo il quotidiano finanziario americano, che nota come “tra i fondi a cui è stato attribuito un rating di 5 stelle, solo il 12% ha fatto abbastanza bene nei cinque anni dopo aver guadagnato il massimo rating per tale periodo”.

PERFORMANCE STORICHE NON SONO PREDITTIVE

Il problema non è nuovo e anche in Italia più volte gli investitori e i consulenti finanziari sono sembrati correre dietro a performance storiche elevate, che avevano portato i fondi ad aggiudicarsi valutazioni e rating molto buoni, solo per scoprire che le performance ottenute in passato non sono predittive di un andamento analogo in futuro.

GIUSTIFICAZIONE PER SCELTA EFFETTUATA

Tra i gestori americani intervistati non manca chi, come Winnie Sun, manager e socia fondatrice di Sun Group Wealth Partners, fa notare di aver sempre preso “con un grano di sale” i rating di Morningstar, ma “con tutto lo scetticismo esistente nel nostro settore, abbiamo scoperto che i clienti credono in Morningstar e ne apprezzano la presenza”. Insomma: anche se non possono predire il futuro, i rating di Morningstar piacciono agli investitori come strumento per una prima selezione tra le possibili alternative, oltre che come giustificazione delle scelte d’investimento effettuate.

RATING SEMPRE MENO IMPORTANTI

La rilevanza dei rating di Morningstar sembra comunque essere decisamente calata negli ultimi anni, specialmente dopo alcune cadute registrate da fondi che negli anni precedenti avevano ottenuto le ambite 5 stelle e a causa dell’affermarsi degli Etf, che spesso riescono a ottenere performance pari o migliori dei fondi comuni d’investimento a costi decisamente più contenuti. L’articolo del Wall Street Journal pare dunque di concentrarsi su temi già noti e giungere quando ormai l’attribuzione del rating a un prodotto sta perdendo importanza assieme ai prodotti stessi.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!