Borse: occhio al Banco Bpm, potrebbe aver ceduto esposizione su Coppola

BANCO BPM CEDE CREDITI COPPOLA?

Banco Bpm in moderato rialzo a Piazza Affari nelle ultime fasi della giornata, col titolo che sfiora i 2,77 euro per azione dopo che sono passati di mano oltre 16 milioni di pezzi. A riportare interesse sul titolo, che comunque oscilla circa il 15% al di sotto dei livelli di tre mesi fa (ma conserva un guadagno a 12 mesi del 45% abbondante) è la voce di una cessione dei crediti vantati verso il gruppo immobiliare Coppola, relativi allo sviluppo dell’area di Porta Vittoria a Milano, al fondo americano York Capital.

DOMANI SI TERRA’ L’ASTA FALLIMENTARE

L’esposizione di Banco Bpm sarebbe pari a circa 220 milioni di euro su un totale di 400 milioni. York Capital avrebbe anche rilevato crediti di altri soggetti per un totale di 300 milioni lordi. Il fondo americano punterebbe infatti ad essere ammesso dal Tribunale alla procedura di concordato preventivo. Da ricordare che oggi scadevano i termini per la presentazione delle offerte per la partecipazione all’asta fallimentare che si terrà domani, la cui base d’asta è fissata a 152 milioni.

NOTIZIA POSITIVA MA INVESTITORI PRUDENTI

Se la notizia trovasse conferma per Banco Bpm sarebbe uno sviluppo positivo, rappresentando un ulteriore passo verso l’obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati di 8 miliardi entro il giugno 2018. L’assenza di qualsivoglia indicazione circa il valore della possibile transazione non consente al momento agli analisti di stimare l’eventuale impatto sul conto economico e induce anche gli investitori a mantenere una certa cautela.

PESA GIUDIZIO SEVERO DI MOODY’S

Per l’agenzia Moody’s, in ogni caso, la banca guidata da Giuseppe Castagna dovrà procedere a ulteriori cessioni di Npl così da ridurre lo stock di crediti deteriorati e ridurre come previsto, entro il giugno 2018, la Npl ratio al 16,1% contro il 22,6% di fine settembre scorso. Anche così, sottolineano inoltre gli esperti di Moody’s, il rapporto rimarrebbe troppo elevato sia in assoluto sia rispetto ad altre banche concorrenti, cosa che induce a pensare che seguiranno altre cessioni e quindi porterà a ulteriori accantonamenti o a perdite su crediti, cui solo in parte potrà ovviare l’ancora modesta redditività espressa dall’istituto.

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