Unicredit, via al tetto sul diritto di voto

Unicredit resterà in Mediobanca

Unicredit non prevede la vendita nel breve periodo dell’8,6% detenuto in Mediobanca. Lo ha ribadito il direttore generale Gianni Franco Papa nel corso dell’assemblea straordinaria convocata oggi per dare il via libera ad alcune modifiche statutarie. Papa ha aggiunto che “tutte le attività del gruppo, inclusa la quota in Mediobanca, sono soggette alla stessa attenta e disciplinata gestione e ogni opportunità di generazione di valore incrementale viene valutata di continuo”. Dopo la conferma sia Unicredit sia Mediobanca sono in aumento di poco più di mezzo punto a Piazza Affari.

Via al tetto del 5% sui diritti di voto

L’assemblea degli azionisti di Unicredit (tra i quali il peso degli investitori istituzionali è salito al 75% dopo l’aumento da 13 miliardi dello scorso febbraio, rispetto al 65% ante aumento) ha approvato, tra l’altro, l’eliminazione del limite del 5% all’esercizio del diritto di voto e deliberato la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie (in base ad un rapporto di conversione di 3,82 azioni ordinarie ogni azione di risparmio, con un conguaglio di 27,25 euro per ogni azione di risparmio), oltre al trasferimento della sede sociale da Roma a Milano.

Kbw promuove Unicredit a outperform

L’approvazione dei vari punti all’ordine del giorno è avvenuta con percentuali di voto “bulgare”, tra il 98% e il 99%, in presenza di oltre il 60% del capitale votante. Stamattina sul titolo Unicredit è intervenuto il broker Kbw che ha migliorato il prezzo obiettivo portandolo da 18,90 a 19,10 euro e alzando la raccomandazione a “outperform” (farà meglio del mercato).

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