Unicredit svela i piani al 2019, torna a salire in borsa

Unicredit sale a Piazza Affari

Unicredit in rialzo di poco più di mezzo punto a Piazza Affari, dove il titolo oscilla a metà mattinata sui 17,69 euro per azione, vale a dire circa il 41% sopra i livelli di un anno fa, nel giorno in cui a Londra viene presentato alla comunità finanziaria l’aggiornamento del piano Transform 2019. A tenere alta l’attenzione sul titolo del gruppo creditizio italiano sono anche le voci di possibili nuove operazioni straordinarie.

Mustier a Londra illustra i piani al 2019

Secondo il mercato Jean Pierre Mustier potrebbe infatti da un lato procedere ad ulteriori cessione di crediti deteriorati (Npl), per accelerare la pulizia di portafoglio sfruttando il leggero slittamento dell’entrata in vigore delle nuove regole Bce e il trend positivo di mercato, dall’altro potrebbe valutare nuove acquisizioni.In questo caso se ne parlerebbe solo una volta raggiunti i risultati previsti dal piano industriale.

Tagli agli Npl, nessuna acquisizione in vista

Parlando a Londra Mustier ha effettivamente confermato l’intenzione di cedere altri 4 miliardi di Npl entro il 2019 così da ridurre lo stock a 40 miliardi (oltre ad aver siglato un accordo per ridurre sotto il 20% la sua partecipazione al portafoglio Fino), aggiungendo di voler mettere sul mercato 32,5 miliardi di crediti performanti “non core” entro il 2025, mentre non ha fatto cenno riguardo acquisizioni che non siano quelle i portafogli di crediti performanti. Il banchiere si è detto anche certo che pure accelerando la pulizia di bilancio Unicredit saprà mantenere un Cet1 ratio superiore al 12,5% e potrà distribuire un dividendo pari fino al 50% dell’utile netto dal 20% attuale (l’obiettivo è di ottenere un Roe del 9% entro il 2019).

Nel caso si guarderà all’estero per crescere

In ogni caso, date anche le dimensioni del gruppo in Italia, le eventuali acquisizioni riguarderebbero esclusivamente l’estero, in particolare la Germania o la Francia. Nel primo caso circola da tempo, per quanto sia stata più volte smentita, l’ipotesi di un interesse per Commerzbank (che però il governo tedesco sembrerebbe preferire andasse in sposa a Bnp Paribas o al Credit Agricole), nel secondo caso si continua a parlare di Societe Generale, gruppo che Jean Pierre Mustier conosce bene essendone stato a capo del settore investment banking. Nessuna delle due operazioni, tuttavia, sembrerebbe all’orizzonte al momento, stando alle dichiarazioni odierne del numero uno di Unicredit.

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