Tassi: Fed prosegue coi suoi graduali rialzi, cosa può succedere

Fed Funds: nuovo rialzo dello 0,25%

Tutto come previsto al termine dell’ultima riunione per il 2017 del board della Federal Reserve, che ieri sera ha ufficializzato la decisione di alzare per la terza volta da inizio anno i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, al nuovo target compreso tra l’1,25% e l’1,5%. In un commento a caldo Ron Temple, responsabile dell’azionario Usa per Lazard Asset Management, ha segnalato come più che la decisione sul costo del denaro, scontata, ciò che realmente conta per il mercato è vedere chi sarà nominato nel board della Fed nel 2018 e ciò che questo comporta in termini di politica monetaria. L’anno prossimo infatti l’assetto dei membri votanti del board cambierà, con tre incarichi (quattro se si conta anche quello di Janet Yellen) da attribuire.

Cambiamenti in vista in seno alla Federal Reserve

“Questi cambiamenti potrebbero concretamente modificare l’orientamento della politica monetaria” americana. La Yellen secondo l’esperto di Lazard Asset Management ha fatto un ottimo lavoro, ma ora le sfide maggiori per la Fed “sono riuscire a raggiungere un livello di inflazione pari al 2%, non ostacolare la ripresa dei consumi della classe media e mitigare i rischi sistemici attraverso una politica macroprudenziale”. Obiettivi non impossibili ma per raggiungere i quali la banca centrale Usa “dovrà concentrarsi su dati reali più che su modelli teorici e dovrà riconoscere realmente la diversità di questa ripresa rispetto al passato”.

Cambierà utilizzo strumenti non convenzionali?

Così la domanda chiave, secondo Temple, è quanto i nuovi membri del Fomc “siano disposti a utilizzare strumenti non convenzionali per affrontare la prossima recessione, qualora inflazione e tassi di interesse rimangano ai minimi storici e, considerate le sfide imposte da crescita lenta, bassa inflazione, tassi ridotti e bassa partecipazione della forza lavoro, quanto siano inclini a valutare nuovi o diversi obiettivi per portare a termine la loro duplice missione”. In Europa, intanto, l’attenzione si sposta sulle riunioni della Banca centrale europea (Bce) e della Bank of England che dovrebbero confermare l’attuale livello dei tassi su euro e sterlina. Da seguire in particolare con attenzione la conferenza del presidente della Bce, Mario Draghi, che inizierà alle 14.30 italiane.

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