Credito: sofferenze in calo per le banche italiane, 2018 decisivo

Npl in calo in per le banche italiane

Il settore bancario italiano nel 2017 si è contraddistinto per un forte dinamismo, sostenuto dallo sforzo degli istituti di gestire in via definitiva il portafoglio di crediti deteriorati (Npl). Lo ricorda PwC in un report intitolato “The Italian NPL market: Ready for the breakthrough” in cui nota come i volumi di Npl restino ancora elevati (300 miliardi di euro al 30 giugno 2017 che dovrebbero ridursi a 250 miliardi, pro forma, a fine anno), ma siano in significativo calo rispetto ai 324 miliardi di fine 2016 (e ancor più dal picco di 341 miliardi toccato a fine 2015).

PwC: il 2018 potrebbe essere un anno di svolta

Secondo PwC il 2018 potrebbe inoltre essere l’anno di una trasformazione definitiva nel segmento Npl, spinta dalla raggiunta maturità delle banche nella gestione dei portafogli, oltreché da soluzioni di efficientamento della gestione interna degli Npl, da ulteriori cessioni dirette o strutturazione di cartolarizzazioni degli Npl (anche attraverso l’utilizzo delle Gacs, le garanzie publiche), e da partnership con player industriali. Pier Paolo Masenza, Financial Services Deals Leader di PwC ha commentato: “Il 2018 sarà l’anno della svolta. Il mercato delle cessioni prevediamo che possa raggiungere i 70 miliardi al lordo delle operazioni già annunciate ma non ancora chiuse (come la cartolarizzazione di 26,1 miliardi di Mps) ed anche grazie alla ripresa del mercato secondario”.

Cessioni record e nuove partnership industriali

Da un punto di vista industriale, inoltre, ci sarà “l’opportunità di accrescere in maniera significativa l’efficienza della macchina di recupero, per esempio mediante la valorizzazione delle piattaforme interne oppure tramite partnership con servicer esterni”. Intanto le transazioni Npl hanno già toccato livelli record nel corso del 2017, con le cessioni di portafogli che hanno superato il valore di 60 miliardi. Diversi istituti sono stati oggetto di operazioni di salvataggio che hanno anche contribuito ai piani di deleverage degli Npl, in più si è registrata l’Ipo di successo di doBank in Borsa Italiana, a seguito dell’acquisizione della piattaforma Uccmb da parte di Fortress.

Servono soluzioni proattive e non tradizionali

Altre operazioni di rilievo sono state l’acquisizione di Prelios da parte di Davidson Kempner piuttosto che la partnership definita da Credito Fondiario e Banca Carige attraverso l’acquisizione della piattaforma della banca e un portafoglio pari a 1,2 miliardi lordi. Fedele Pascuzzi, Business Recovery Services Leader di PwC conclude: “Il 2018 come accaduto per il 2017, si caratterizzerà per il peso sempre crescente del regolatore nelle decisioni delle banche italiane”. Il nuovo principio contabile IFRS9, ad esempio, “comporterà per le banche l’adozione di un approccio necessariamente “breakthrough” ed innovativo nella gestione dei Npl” e la ricerca e implementazione “di quelle soluzioni proattive e non tradizionali di cui le banche necessitano”.

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