Bce conferma i tassi, da Draghi nessuna ulteriore novità

Neanche la Bce sorprende il mercato

E tre: dopo la Federal Reserve (che ieri ha alzato di un altro quarto di punto i tassi sul dollaro) e la Bank of England (che invece li ha mantenuti stabile sulla sterlina), anche la Bce non ha offerto alcuna sorpresa rispetto alle attese pressoché unanimi del mercato mantenendo invariati i tassi sull’euro che così si limita a scivolare moderatamente sul dollaro dopo il rialzo di ieri, venendo indicato a 1,1781.

Nessuna novità da Draghi

Non solo: come commenta anche Julien-Pierre Nouen, Chief Economic Strategist di Lazard Frères Gestion, durante buona parte della sua conferenza stampa Mario Draghi, presidente della Bce, non ha presentato novità significative. “Avendo già rivelato gli aspetti chiave del programma di acquisto di asset per l’anno prossimo durante l’ultimo meeting di ottobre, Draghi ha confermato il suo ormai noto discorso sulla sicurezza del buon funzionamento delle misure della Bce e riguardo la necessità di persistere e pazientare”.

L’inflazione resta più debole del previsto

Non sono invece stati forniti altri dettagli in merito a come la Bce gestirà il “tapering” (rallentamento degli acquisti di bond sul mercato, ndr) a partire da settembre prossimo, considerando che Draghi intende mantenere una certa flessibilità. Secondo alcuni membri del consiglio direttivo, nota l’esperto, la Bce dovrebbe adottare una strategia più equilibrata in merito all’uscita dal quantitative easing, “ma Draghi potrebbe giustificare la propria politica con i recenti dati sull’inflazione, che sono risultati deboli nonostante una prospettiva di crescita molto forte”.

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