Wall Street vede la riforma fiscale al traguardo e fa festa

Wall Street brinda a Susan Collins

Wall Street ieri ha fatto virtualmente un brindisi alla senatrice repubblicana Susan Collins, che dichiarando il suo appoggio alla proposta di riforma fiscale che abbatte dal 35% al 21% l’aliquota sui redditi d’impresa ha di fatto garantito il raggiungimento del numero di voti necessari perché nella votazione in calendario in serata, dopo un dibattito in aula, la riforma passi al Senato, per essere poi rimandata alla Camera dei deputati, dove i leader della maggioranza hanno assicurato che tenteranno di approvarla senza ulteriori rinvii.

Clima da rally natalizio

A Natale o comunque entro fine anno la riforma dovrebbe dunque essere legge e questo piace ai mercati finanziari americani, che continuano a migliorare i propri record senza apparentemente alcun segno di affaticamento da parte degli acquirenti che ormai sono nel clima del classico “rally” natalizio. Il Dow Jones ha così chiuso la seduta di ieri a 24.792,2 punti (+0,57%), l’S&P500 a 2.690,16 (+0,54%) e il Nasdaq a 6.994,76 (+0,84%), nonostante il progressivo calo delle quotazioni dei T-bond abbia ormai portato il rendimento dei titoli di stato Usa a 2 anni all’1,87%, virtualmente in linea con quanto mediamente rendono in termini di dividendi i titoli del S&P500, mentre quello sui titoli decennali è ormai arrivato al 2,4%.

Asia ed Europa più prudenti

Stamane in Asia si sono notate invece modeste prese di profitto che hanno portato l’indice Nikkei225 della borsa di Tokyo a perdere lo 0,2% (ma Hong Kong e Shanghai hanno chiuso la giornata in rialzo di oltre mezzo punto). In Europa aperture sui livelli della vigilia, con l’Eurostoxx50 a -0,01%, mentre la borsa di Parigi cede lo 0,16%, quella di Francoforte segna +0,02% e Piazza Affari oscilla a -0,09% dopo i primi scambi. Da tenere d’occhio in giornata Fiat Chrysler Automobiles dopo che Jefferies ha migliorato il target price a 24 dollari/20 euro per azione, Snam (su cui Credit Suisse ha ribadito il “buy” alzando il target price da 4,2 a 4,6 euro) e Generali, che dopo la cessione della controllata irlandese ha ceduto un portafoglio di polizze con passività per circa 300 milioni di euro in Gran Bretagna a Compre Group.

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