Il 2018 sarà anno di transizione per economia e mercati

Nel 2018 bene immobili e azionario globale

Le preoccupazioni geopolitiche rappresentano indubbiamente la principale tendenza dell’era Trump e molte classi di attivo globali sembrino ormai sopravvalutate, ciò nonostante le prospettive economiche per il 2018 restano solide e pertanto il trend rialzista del mercato azionario può proseguire secondo gli esperti di Invesco PowerShares che notano come in base alle prospettive di mercato per il 2018 siano ancora da privilegiare il mercato azionario globale e i titoli del settore immobiliare, mentre per attenuare la volatilità si può fare ricorso alla liquidità e alle obbligazioni “investment grade” globali.

Bond corporate e liquidità per smorzare volatilità

Secondo lo scenario principale elaborato dagli esperti, il settore immobiliare è il primo per rendimenti stimati per il 2018 (in valuta locale) con un 10,4%, seguito dal mercato azionario globale al 7,6%. A livello settoriale Invesco PowerShare preferisce l’industriale e il comparto alimentari e bevande negli Usa, in Europa i servizi finanziari e i viaggi e intrattenimento. In campo obbligazionario prevede che i rendimenti delle obbligazioni societarie “investment grade” e “high yield” e dei titoli di stato saranno rispettivamente pari all’1,9%, all’1,3% e allo 0,3%.

Per PowerShare 2018 sarà anno di transizione

Paul Jackson, responsabile della ricerca multi-asset di Invesco PowerShares, ha sottolineato come lo scenario principale preveda “un leggero rialzo dell’inflazione nel corso del 2018 e un lieve calo del Pil mondiale (entrambi al 3%)”. Ciò significa che “nel corso del 2018 si verificherà una transizione verso una situazione in cui la maggior parte delle principali banche centrali implementeranno una politica monetaria più restrittiva o elimineranno misure di stimolo, con la sola eccezione della Banca centrale giapponese”. La Federal Reserve, ad esempio, aumenterà i tassi di interesse nel corso del prossimo anno e la Bce farà lo stesso verso la fine del 2018, dopo aver completato il processo di riduzione degli acquisti di titoli durante il terzo trimestre dell’anno.

Le montagne russe dell’economia

“Molto può succedere nel 2018”, ha concluso Jackson. I mercati “potrebbero scontare le preoccupazioni legate agli eventi quali la prossima recessione negli Stati Uniti (ma a nostro avviso non ce ne sarà una nel 2018), una riduzione del debito da parte delle autorità cinesi tale da rallentare l’economia (cosa di cui dubitiamo), e i risultati dei negoziati sulla Brexit: il Regno Unito uscirà dalla Ue e a quali condizioni? (Probabilmente non molto favorevoli). Pertanto, le “montagne russe dell’economia” è un’espressione appropriata per descrivere le nostre opinioni per il 2018”.

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