Riforma fiscale Usa approvata, in borsa scattano vendite di fine anno

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di Luca Spoldi 21 Dicembre 2017 | 09:59

Riforma fiscale Usa approvata

La riforma fiscale Usa è stata definitivamente approvata ieri sera con una votazione-lampo alla Camera dei deputati dopo una breve discussione in aula, senza ulteriori modifiche rispetto al testo varato pochi giorni fa da Senato. Ma la notizia, del resto ampiamente anticipata dai mercati, non sembra in grado di sostenere ulteriormente il rally natalizio dei listini che anzi vedono affiorare le prime prese di profitto.

Scattano prese di profitto in borsa

Così ieri sera Wall Street ha visto il Dow Jones chiudere in rosso dello 0,11%, l’S&P500 a -0,08% e il Nasdaq a -0,04%, interrompendo la sequenza di continui record storici inanellati nelle ultime sedute, mentre in Europa stamane la prudenza prevale, con l’Eurostoxx50 in calo dello 0,45% dopo i primi scambi. Negativi anche Parigi (-0,48%), Francoforte (-0,39%) e Madrid (-0,49%), mentre Londra tenta di mantenersi sui livelli della vigilia (-0,04%).

Bene Buzzi Unicem, deboli i finanziari

A Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib cede al momento lo 0,20%, si mettono in luce titoli come Buzzi Unicem (+2,23%) che potrebbero trarre beneficio dall’atteso varo del piano di investimenti in infrastrutture negli Stati Uniti. In moderato rialzo anche Salvatore Ferragamo, Fiat Chrysler Automobiles, Saipem, Stmicroelectronics, Luxottica e Unipol. Ancora in rosso, invece, i titoli finanziari, come Banca Generali e Banca Bper, e le utilities come Italgas e Telecom Italia, tutti in rosso di oltre un punto percentuale.

Creval, incorporazione Credito Siciliano dopo aumento

In rosso dell’1% anche il Credito Valtellinese (Creval), il cui Cda ha approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata (al 98,55%) Credito Siciliano, sulla base di un rapporto di concambio che prevede 2 nuove azioni Creval, prive del valore nominale, ogni azione Credito Siciliano, anch’esse prive del valore nominale. Il Cda prevede che l’efficacia della fusione possa intervenire entro la fine del primo semestre 2018 e comunque successivamente al completamento dell’aumento di capitale da 700 milioni di Creval approvato dall’assemblea degli azionisti e che si prevede possa essere effettuato nel primo trimestre del 2018.

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