Azionario USA: attesa ulteriore crescita degli utili nel 2018, ma…

A cura di Michaël Lok, Group CIO and Co-CEO Asset Management di Union Bancaire Privée – UBP

Gli sforzi compiuti dalle banche centrali dallo scoppio della crisi finanziaria si sono rivelati utili e si sono concretizzati in un solido trend di crescita globale. È probabile, ora, che le «exit strategy» delle banche centrali si concentrino sugli aspetti quantitativi delle loro politiche, ossia il volume dei bilanci e degli acquisti di titoli, limitando la liquidità a disposizione delle economie.

I mercati azionari sono progrediti di pari passo con i bilanci delle banche, ma è improbabile che una crescita più moderata della liquidità eserciti un’esagerata pressione al ribasso sugli indici. Per quanto riguarda le azioni statunitensi, a dispetto di valutazioni elevate, queste hanno conseguito un progresso considerevole, anche rispetto agli standard storici, del 17% nel 2017 (a fine ottobre), sulla scia dell’11% di crescita degli utili delle società a stelle e strisce.

In presenza di pochi segnali di una recessione imminente negli Stati Uniti nel 2018, possiamo guardare alle performance conseguite dalle azioni statunitensi nell’ultima parte del ciclo per prevedere che cosa riserverà il prossimo anno agli investitori.
Si prevede che gli utili continueranno a salire, anche se in misura più moderata, a un ritmo del 9-11% nel 2018, suggerendo che per i titoli presenti nell’S&P 500 le performance sostenute dagli utili societari, a fine ciclo, saranno prossime al 10%. Per quanto queste previsioni possano apparire rassicuranti agli occhi degli investitori, soprattutto alla luce dei solidi guadagni del 2017 e delle valutazioni elevate, la cautela è d’obbligo nel 2018, soprattutto di fronte a una volatilità vicina ai suoi minimi storici.
Storicamente, gli investitori ottengono risultati regolarmente migliori con una volatilità bassa, a prescindere dal punto di partenza ma, quando questa comincia ad aumentare da un livello più basso rispetto alla media (come nella fase attuale), la probabilità di subire perdite nell’anno successivo balza dal 4% al 25%. Inoltre, stando ai dati disponibili, la dimensione delle perdite tende a essere maggiore nelle fasi di aumento della volatilità.

Lo stadio finale del ciclo di espansione negli Stati Uniti previsto nel 2018 suggerisce che gli investitori possano conseguire performance positive, sulla scia di una crescita degli utili attesa del 9-11%. Tuttavia, a differenza del 2017, quando il leitmotiv era «buy and hold» di fronte al rialzo delle azioni statunitensi proseguito per l’intero anno, l’inizio dell’aumento della volatilità, tipico della fase conclusiva dell’espansione economica, suggerisce agli investitori di attendere correzioni più sostanziali nel corso del 2018 anche se alcuni dei rischi non economici che incombono sui mercati non si dovessero concretizzare.

Anche la selezione degli stili d’investimento e dei settori dovrebbe essere d’aiuto nello scenario che ci attendiamo. Con il focus sulla crescita degli utili come nostro driver di performance in merito alle azioni statunitensi nel 2018, un orientamento verso i titoli Growth continua a essere fondato, almeno fino a quando non emergerà un divario più ampio nello sconto rispetto alle azioni Value, o finché la situazione degli utili societari non assumerà un più chiaro orientamento tra Value e Growth in termini di opportunità.

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