Softbank tra i grandi soci di Uber
Softbank continua a espandere i propri investimenti nel settore delle startup. Con un’operazione chiusa negli ultimi giorni del 2017, il gruppo giapponese è diventato uno dei maggiori azionisti di Uber, investendo 1,25 miliardi di dollari sulla base di una valutazione implicita della startup che sta rivoluzionando il trasporto privato su gomma di 48 miliardi di dollari secondo una fonte citata dall’agenzia Bloomberg.
Salgono a 5 le mega startup partecipate
A seguito dell’investimento Softbank otterrà anche due posti nel Cda di Uber, che sale a 17 membri. Dopo l’ingresso in Uber il gruppo fondato da Masayoshi Son detiene una partecipazione in cinque delle maggiori startup mondiali, tra cui leader di mercato in Cina, India, nel sud est asiatico, in Brasile e negli Stati Uniti. Su molti dei mercati in cui operano le startup partecipate da Softbank sono in concorrenza tra loro, ma ci si aspetta che Son possa usare la sua influenza per favorire partnership e promuovere fusioni.
Uber si lascia un difficile 2017 alle spalle
Da parte sua Uber ha attraversato un 2017 particolarmente tribolato, con una crescente attenzione da parte dei governi che in alcuni casi, come a Londra, ne hanno vietato alcune attività o hanno aperto indagini penali. L’ex fondatore e Ceo, Travis Kalanick, ha dovuto dimettersi e lasciare il posto a Dara Khosrowshahi che è stato tra coloro che più fortemente hanno appoggiato l’ingresso di Softbank tra i soci di Uber, in attesa della probabile quotazione in borsa nel 2019.
Resta alto l’interesse dei fondi di venture capital
Oltre a Softbank (il cui fondo d’investimento da 93 miliardi di dollari ha anche partecipato ad un nuovo round di finanziamento di Didi Chuxing, una rivale cinese di Uber) hanno partecipato al round di finanziamento in Uber anche Dragoneer Investment Group, TPG, Tencent Holdings e Sequoia Capital. Benchmark resta comunque il principale azionista di Uber tra i fondi di venture capital.