Apple, il 2018 sarà l’anno delle nozze con Netflix?

Tenete d’occhio Apple

Il 2018 sarà l’anno di Apple a Wall Street? Alcuni broker ne sembrano convinti, anche se sul listino americano in questi primi giorni dell’anno il titolo della mela si è limitata a confermare i livelli raggiunti, avendo chiuso la giornata di ieri a 172,23 dollari per azione (0,02%), cui corrisponde una capitalizzazione di borsa di ben 876,14 miliardi di dollari.

Batterie potrebbero rallentare vendite iPhone

Il motivo per cui si continua a tenere d’occhio Apple non ha molto a che vedere coi suoi prodotti o i recenti “problemi” con le batterie degli iPhone che la stessa Apple si è offerta di sostituire (tagliando da 79 a 29 dollari il costo dell’operazione) e che potrebbero significare milioni di nuovi iPhone venduti in meno, visto che sono circa 519 milioni i consumatori potenzialmente interessati e di questi una quindicina di milioni potrebbero optare per rinnovare la batteria anziché cambiare lo smartphone, come segnala una ricerca di Barclays.

Mega acquisizione in vista secondo Citigroup

No: il motivo per cui il 2018 potrebbe essere un anno importante per Apple, in borsa e non solo, è che la società di Cupertino potrebbe annunciare una acquisizione ben più importante di quella appena annunciata della startup canadese Buddybuild (specializzata nella creazione di software per lo sviluppo dell’attività di codificazione). Citigroup, in particolare, ha fatto un nome: Netflix. Secondo gli esperti americani, infatti, vi sarebbe almeno il 40% di probabilità che Apple proceda a tale acquisizione entro i prossimi 12 mesi.

Un mare di liquidità da investire

Di certo la casa di Cupertino non avrebbe problemi di liquidità, dato che detiene la cifra record di 250 miliardi di dollari di cassa o strumenti equivalenti. Netflix da parte sua continua a salire in borsa avendo chiuso ieri a 205,05 dollari (+1,98%), in crescita del 58,5% rispetto a un anno fa, con una capitalizzazione pari ormai a 88,73 miliardi di dollari. Una cifra, per intenderci, pari a 2,2 volte la somma delle capitalizzazioni di Vivendi e Mediaset, ma ancora una frazione della liquidità di cui dispone Apple.

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