Banche italiane: le sofferenze nette continuano a ridursi

Sofferenze nette in calo

Buone notizie per le banche italiane: secondo quanto ha segnalato l’Abi (Associazione bancaria italiana) a fine novembre il settore bancario italiano ha visto le sofferenze nette (ossia tenendo conto di svalutazioni e accantonamenti effettuati dalle banche ricorrendo a proprie risorse) ridursi a 66,3 miliardi di euro rispetto ai 65,9 miliardi di fine ottobre, in deciso calo rispetto a dicembre 2016, quando ancora valevano 86,8 miliardi.

Unicredit e Mediobanca ne approfittano

La riduzione, sottolinea il rapporto dell’Abi, è ormai superiore ai 22,5 miliardi rispetto al livello massimo delle sofferenze, che venne toccato nel novembre 2015 a quota 88,8 miliardi di euro. Ad approfittare della notizia stamane non sono però tutti i titoli del comparto quotati a Piazza Affari, ma solo Intesa Sanpaolo, che a 3,046 euro resta appena sopra la chiusura di ieri, Mediobanca, che segna +0,46% a 9,805 euro, e Unicredit, in rialzo dello 0,88% a 17,29 euro per azione.

In luce anche Banca Carige

Meno brillanti Banco Bpm (-0,68%), Bper Banca (-1,42%) e Ubi Banca (-1,74%), mentre resta stabile il titolo Mps (a 3,952 euro per azione, sugli stessi livelli di ieri). Tra i titoli minori torna invece a mettersi in luce Banca Carige (+4,4% a 0,95 centesimi di euro per azione), che nelle ultime cinque sedute di borsa precedenti ha già recuperato il 13,75% e sembra aver voglia di lasciarsi definitivamente alle spalle un periodo terribile come il 2017, in cui il titolo ha accusato una perdita attorno al 70%, con gli investitori che attendono novità in tema di raggruppamento titoli.

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