Pictet AM: attenti a non uscire troppo presto dai mercati

Pictet: attenti a non vendere troppo presto

Vendere troppo presto può costare caro: lo ricordano gli esperti di Pictet Asset Management ricordando come a volte gli utili aziendali superino le attese e non sempre le banche centrali facciano ciò che dicono. In questo caso gli ultimi allunghi delle borse mondiali paiono agli esperti alimentati proprio da utili superiori alle attese per la prima volta dal 2010, piuttosto che dagli “istinti umani”.

Azioni vanno meglio nelle ultime fasi del rialzo

Tra gli altri, ricordano gli esperti, anche Warren Buffett sostiene che le azioni tendono ad andare meglio nelle ultime fasi di un rialzo di mercato. Attenti dunque a non precipitarvi all’uscita troppo presto, ma al tempo stesso il trend direzionale in essere dalla fine della crisi 2008 sembra alla fine, con una correlazione tra l’andamento dei singoli titoli e i rendimenti degli indici scesa a livelli minimi.

Stock picking e asset allocation tattica per guadagnare

In questa circostanza le strategie basate sullo stock picking e su una asset allocation tattica, notano gli esperti di Pictet AM, hanno adeguatamente ricompensato gli investitori più accorti (e dovrebbero continuare a farlo). Quanto al mercato obbligazionario, in assenza di inflazione non ci sarà alcun sell-off, con rendimenti dei bond che si manterranno stabili, “non da ultimo perché normative più severe in ambito pensionistico e il costante invecchiamento della base di investitori hanno provocato un incremento della domanda di strumenti a reddito fisso”.

Conta l’operato più che le parole delle banche centrali

Con tassi reali che restano allineati vicino ai loro minimi storici e in molti casi in territorio negativo, nonostante le ripetute dichiarazioni da parte delle banche centrali che l’era delle politiche monetarie estremamente espansive stava per giungere al termine, ciò che ha contato e continuerà a contare è l’operato delle banche centrali, che per il momento stanno mantenendo condizioni estremamente accomodanti. Sullo sfondo resta difficile valutare correttamente il rischio politico, dopo un 2017 che ha visto varie minacce, dalle minacce di guerra della Corea del Nord all’imprevedibilità di Donald Trump fino alla Brexit, alimentare periodicamente i timori degli investitori ma impattare solo parzialmente sui mercati.

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