Bitcoin: in un mese quotazioni più che dimezzate

Bitcoin: c’era chi li vedeva a 100 mila dollari

Nonostante ancora a novembre esperti come Max Keiser prevedessero che il Bitcoin fosse destinato a raggiungere i 100 mila dollari di quotazione, a causa tra l’altro di un algoritmo che prevede un continuo calo del numero di nuovi Bitcoin generati (fino al totale arresto della creazione di nuove criptovalute), il mercato sembra essersi disinnamorato di essi da qualche giorno, con continue robuste perdite.

Dalla Cina agli Usa cresce il rischio di uno stop

A pesare sulle quotazioni è l’indiscrezione della nuova “stretta” che Pechino starebbe per varare, apprestandosi a bloccare le piattaforme di trading online “over the counter” (ossia non regolamentate) operanti nel paese, dopo aver già bloccato le più importanti come WeChat, QQ e Telegram lo scorso anno. L’indiscrezione segue l’analogo annuncio fatto dalla Corea del Sud, dove le autorità hanno avvisato che potrebbero vietare gli scambi di criptovalute online, mentre negli Usa la Sec avrebbe già chiesto ad almeno 15 fondi nell’ultimo mese di ritirare le loro domande per Etf collegati ai Bitcoin.

In un mese quotazioni più che dimezzate

L’impatto di questo atteggiamento meno benevolo da parte delle autorità nei confronti della più famosa critpovaluta al mondo, dopo che sia il Cme Group sia il Cboe Global Markets avevano ammesso agli scambi future sui Bitcoin, è stato immediato. Così oggi il valore della criptovaluta cala a circa 9.544 dollari, del 16% inferiore alla chiusura di ieri. Non solo: rispetto al 31 dicembre scorso, quando i Bitcoin chiusero a 13.860 dollari l’uno, il calo è già superiore al 31%, mentre rispetto al massimo storico di 19.610 dollari toccato giusto un mese fa (il 18 dicembre scorso), la quotazione si è ormai più che dimezzata (-51,3%).

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