Grande coalizione resta esito più probabile
Un parlamento senza alcuna maggioranza, che alla fine porti alla formazione di una “grande coalizione” tra Pd, Forza Italia e altri partiti centristi, è l’ipotesi centrale dello scenario elaborato da Credit Suisse relativo all’esito delle elezioni politiche italiane del prossimo 4 marzo.
Basse probabilità di una vittoria “anti-sistema”
Secondo gli esperti un governo formato da partiti “anti establishment” guidata dal M5S col supporto esterno della Lega è invece altamente improbabile, anche a causa della nuova legge elettorale. Nel frattempo l’economia va migliorando e le dinamiche correnti portano a prevedere una riduzione dei rapporti d’indebitamento italiani.
Gentiloni-bis sarebbe apprezzato dai mercati
Le incertezze pre-elettorali richiederanno un qualche premio per il rischio, almeno fino al giorno delle elezioni. Ma in assenza di maggiori sorprese negative gli esperti vedono per una successiva riduzione del premio per il rischio, dopo il voto. Così la prima ipotesi, specialmente se il premier Gentiloni (o un’altra figura simile) dovesse guidare il nuovo governo, viene ritenuta in grado di portare a una sensibile riduzione degli spread.
Anche vittoria centrodestra non spaventerebbe
La seconda ipotesi, una vittoria del centrodestra, produrrebbe ugualmente secondo Credit Suisse un restringimento degli spread, “per quanto di portata inferiore” rispetto all’ipotesi precedente. Una vittoria a sorpresa del centrosinistra produrrebbe maggiore volatilità, ma il ruolo del Pd come guida della coalizione dovrebbe limitare i rischi. Solo l’improbabile vittoria di uno schieramento anti-sistema porterebbe a persistenti reazioni negative dei mercati, con spread in crescita e il possibile riemergere di un maggior rischio sistemico.