Ermotti: per Ubs un 2017 eccezionale, ma puntiamo a crescere ancora

Un 2017 positivo per Ubs

Ubs ha chiuso l’esercizio 2017 con un utile netto ante imposte in rialzo del 32% a 5,4 miliardi di franchi svizzeri, mentre l’utile ante imposte rettificato è risultato pari a 6,3 miliardi (+19%), con un rendimento del patrimonio tangibile (Rote) rettificato escludendo attività fiscali differite è stato pari al 14,1%.

La riforma fiscale Usa pesa 2,9 miliardi

Lo annuncia stamane una nota della banca svizzera precisando che l’utile netto di competenza degli azionisti ammonta a 1,2 miliardi di franchi, dopo 2,9 miliardi di franchi di oneri straordinari legati alla riforma fiscale Usa. Il coefficiente patrimoniale Cet1 ad applicazione integrale risulta pari al 13,8%, con una leva finanziaria Cet1 del 3,7%.

Corre il Global wealth management

Per le sole attività di Global wealth management (per le quali la banca ha deciso di creare una divisione unica) l’utile ante imposte rettificato è pari a 4,1 miliardi di franchi (+14%), a fronte di una raccolta netta di 103 miliardi e di un aumento di 366 miliardi del patrimonio investito nelle attività di gestione patrimoniale e di asset management.

Ermotti: 2017 un anno eccezionale

Il dividendo ordinario proposto è di 65 centesimi di franco svizzero per azione (+8% su base annua). Il Cda ha inoltre deciso di avviare un programma di buy-back triennale fino a 2 miliardi di franchi svizzeri, di cui 550 milioni nel corso di quest’anno. Commentando i risultati il Ceo del gruppo, Sergio Ermotti, ha definito il 2017 “un anno eccezionale” in cui sono ulteriormente migliorati i risultati finanziari e “raggiunto l’obiettivo di riduzione dei costi netti”. Ora l’attenzione del management di Ubs si focalizzerà “sulla crescita in tutte le nostre divisioni” anche grazie a investimenti aggiuntivi sul piano tecnologico, al fine di generare “rendimenti più appetibili per gli azionisti”.

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