Goldman Sachs: mercati compiacenti in vista delle elezioni in Italia

Goldman Sachs: mercato compiacente con Italia

I mercati stanno mantenendo un atteggiamento “compiacente” rispetto alle prossime elezioni politiche italiane, nonostante l’incertezza sull’esito delle stesse come ampiamente riportato dalla stampa nazionale ed estera. Lo segnala Goldman Sachs che in uno studio ha analizzato il comportamento dei mercati dal momento in cui è stato ufficialmente fissato il termine del 4 marzo come “Election Day”.

Spread Btp-Bund in calo, Ftse Mib in rialzo

Da metà dicembre, notano gli esperti di Goldman Sachs, lo spread Btp-Bund si è ristretto, la curva degli spread Btp-Bund si è leggermente irripidita e il prezzo dei Cds (Credit default swap, ossia uno swap con cui coprirsi contro il rischio di credito, ndr) sul Btp a 5 anni è calato. Non solo: da inizio anno l’indice Ftse Mib ha ottenuto il miglior risultato tra gli indici azionari europei, mentre l’euro si è ulteriormente apprezzato.

La rivalutazione potrebbe proseguire

Comparando l’andamento di spread, Cds e borsa in Italia rispetto a quello osservato in Francia prima del primo ballottaggio per le elezioni presidenziali (il 23 aprile dello scorso anno) si nota un andamento divergente. L’analisi di Goldman Sachs segnala come la gran parte degli scostamenti di prezzo si osservino di solito a sole tre o due settimane dalla data delle elezioni. Questo pare indicare come vi sia tuttora spazio erp un ulteriore re-pricing degli asset italiani nelle prossime settimane.

Molto improbabile un governo anti-europeista

Secondo gli esperti, infatti, il mercato è “compiacente” rispetto al rischio potenziale che dalle urna emerga un nuovo governo anti-europeista (ipotesi giudicata “altamente improbabile” dagli uomini di Goldman Sachs) o di una vittoria del centrodestra (“abbastanza probabile, ma non ancora il nostro caso modello” sottolineano gli analisti). Se comunque l’esito delle elezioni sarà la formazione di un governo di ampie intese, ipotesi che resta il caso base per gli esperti, “i prezzi degli asset italiani dopo il voto potrebbero avvicinarsi ai livelli attuali”. Nessuna nuova, buona nuova?

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