Mercati attendono Draghi, guardano a cambio euro dollaro

Lagarde critica Mnuchin su dollaro

Avvio di giornata prudente ma positivo a Piazza Affari, mentre salgono i toni al World Economic Forum di Davos, dopo che il direttore generale del Fmi, la francese Christine Lagarde, ha chiesto al Segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, di chiarire meglio il senso dei suoi commenti circa la debolezza del dollaro (che per Mnuchin, come già fatto intendere dal presidente Donald Trump, atteso a Davos dove potrebbe annunciare nuove misure protezionistiche Usa), aggiungendo che “non è il momento di avere alcun tipo di guerra valutaria”.

Oggi parla Mario Draghi (Bce)

L’attenzione dei mercati, che seguono con particolare attenzione l’evoluzione del cambio euro/dollaro, è oggi focalizzata sulla riunione della Banca centrale europea (Bce). Nessuno si aspetta cambiamenti sul fronte degli acquisti di bond sul mercato né tanto meno dei tassi, ma dalla conferenza stampa del presidente della Bce, l’italiano Mario Draghi, potrebbero venire nuovi commenti sulla forza della ripresa europea, confermata peraltro anche dagli ultimi dati dell’indice Pmi dei direttori acquisti, e sui riflessi che l’evoluzione dei cambi potrebbe avere.

Cosa dirà Trump da Davos?

Trump da parte sua proverà a convincere la platea che la sua agenda che mette l’America al primo posto (“America First”) oltre a far bene all’economia a stelle e strisce potrà far bene alla crescita globale del pianeta. Una rassicurazione necessaria (ma dall’esito incerto), tanto più dopo i commenti del Segretario al Commercio, Wilbur Ross, secondo cui gli Usa sono pronti anche a eventuali “guerre commerciali” se saranno necessarie. Un’ipotesi alla quale ha ribattuto il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, sottolineando come più che di guerre commerciali l’Unione europea ha bisogno di un robusto mercato unico.

La Cina promette nuove riforme

Sempre in tema di globalizzazione, Liu He, primo consigliere finanziario ed economico del presidente cinese Xi Jinping, ha preannunciato il varo di ulteriori riforme nel corso dell’anno che apriranno maggiormente l’economia di Pechino, già oggi la seconda al mondo dopo quella statunitense e sempre più a caccia di investitori stranieri interessati ad accedere al suo mercato interno. Secondo He alcune misure “supereranno le attese dei mercati”, anche se non ha specificato quali saranno.

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