Cattolica Assicurazioni: gli obiettivi del piano 2018-2020

Cattolica Assicurazioni non si emoziona in borsa

Cattolica Assicurazioni senza particolari brividi stamane, col titolo che a Piazza Affari si conferma attorno a 10,64-10,65 euro per azione, sui livelli di venerdì, quando sono passati di mano poco meno di 1,5 milioni di pezzi. La compagnia assicuratrice presenta stamane il proprio piano industriale 218-2020 che prevede a fine piano un utile operativo di 375-400 milioni, in crescita del 60% rispetto al dato 2016.

Nuovo piano industriale punta a maggiore redditività

Il Roe operativo dovrebbe risultare pari o superiore al 10% (con un incremento di 4 punti percentuali rispetto al 2016), mentre il dividendo per azione è fissato ad almeno 50 centesimi (in questo caso con un incremento di circa il 50%). Tali risultati verranno conseguiti mantenendo un’elevata solidità finanziaria del gruppo, con un Solvency II ratio compreso tra 160% e 180%. Per centrare i propri obiettivi la strategia di Cattolica Assicurazioni punta su tre pilastri: crescita profittevole, eccellenza tecnica e innovazione.

Focus su Vita e Danni non auto

In particolare, Cattolica Assicurazioni intende migliorare le proprie performance tecniche di redditività, in particolare nei rami Vita e Danni non auto, aumentare la produttività semplificando e automatizzando i processi, diversificare il mix di prodotto rafforzando al tempo stesso i canali distributivi e aumentare il grado di innovazione tecnica grazie a telematica e digitalizzazione.

Si farà leva su partnership con Banco Bpm

La partnership siglata di recente con Banco Bpm, sottolinea una nota, permetterà a Cattolica Assicurazioni di effettuare “un importante salto dimensionale grazie alla capillarità della rete e alle forti competenze del terzo gruppo bancario italiano”. Sono inoltre già state apportate modifiche importanti all’offerta di prodotti nel business Vita, è stata ridotta l’esposizione ai titoli governativi italiani ed è stato emesso a condizioni vantaggiose per il gruppo un prestito obbligazionario Tier 2 pari a 500 milioni di euro: risultati che costituiscono “un’eccellente base di partenza par il raggiungimento degli obiettivi del piano industriale”.

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