Ubs vede tassi sulla sterlina in rialzo prima di metà anno

Per Ubs rialzo possibile già a maggio

Ubs scommette su una mossa a sorpresa della Bank of England: secondo gli esperti svizzeri, infatti, la BoE alzerà i tassi già a maggio, molto prima di quanto prevedano il mercato e gli altri analisti. A indurre la banca centrale inglese a muoversi sarebbe una crescita economica che nel quarto trimestre del 2017 ha registrato un andamento migliore delle attese.

Ripresa resta più solida delle attese

Questo secondo lo strategist della banca svizzera, John Wraith, indurrà i banchieri centrali britannici a rompere gli indugi: “il migliore momentum con cui il 2018 è iniziato”, spiega l’esperto in una nota, “potrebbe offrire al Comitato per la politica monetaria una finestra per alzare i tassi entro la metà dell’anno”, portando i tassi sulla sterlina allo 0,75% dallo 0,50% attuale.

Serve un accordo su periodo di transizione

Perché la BoE effettivamente possa alzare i tassi sulla sterlina in maggio, tuttavia, il governo guidato da Theresa May (oggetto di critiche crescenti, ma ritenuta dall’Economist difficilmente sostituibile da un altro leader politico) dovrà raggiungere entro marzo l’accordo definitivo con la Ue sul periodo di transizione di due anni che seguirà il formale avvio della Brexit, nel marzo del prossimo anno. Lo stesso governatore della Bank of England, Mark Carney, aveva del resto segnalato già la scorsa settimana che l’andamento dei rialzi dei tassi dipenderà pesantemente dall’andamento dei negoziati sulla Brexit.

Mercato incerto su mosse BoE

Se ciò non dovesse accadere secondo Wraith il Comitato per la politica monetaria della BoE preferirebbe non muoversi, perché “l’incertezza crescerebbe e l’economia potrebbe rallentare in modo più marcato”. Al momento il mercato appare spaccato sull’ipotesi che la BoE possa varare un altro rialzo dei tassi dopo quello deciso lo scorso anno: circa il 20% degli intervistati nel sondaggio annuale del Financial Times (effettuato a fine dicembre) ha detto di non attendersi alcun rialzo, ma il 40% circa ha ipotizzato rialzi per almeno lo 0,5%.

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