REVIEW | Obbligazioni callable Goldman Sachs rendono il 3,75%
Bond decennale callable per Goldman Sachs
Siete convinti che il dollaro sia destinato a recuperare terreno contro l’euro e volete investire in una obbligazione in grado di offrire un rendimento superiore ai titoli di stato americani (che attualmente offrono rendimenti tra l’1,53% sui titoli a 3 mesi e il 2,83% su quelli a 10 anni, per arrivare al 3,13% nel caso dei bond trentennali)? Goldman Sachs ha da poco emesso un’obbligazione che potrebbe fare al caso vostro.
Un rendimento interessante
Le nuove obbligazioni Goldman Sachs callable a tasso fisso in dollari, con durata 10 anni salvo rimborso anticipato a discrezione dell’emittente, offrono infatti agli investitori flussi cedolari annuali fissi pari al 3,75% lordo (2,775% netto) ed un rimborso integrale del valore nominale a scadenza nella valuta di denominazione (dollaro statunitense).
Titoli richiamabili dal secondo al nono anno
Essendo titoli “callable”, a partire dal secondo anno e fino al nono (ovvero dal 26 gennaio 2020 e fino al 26 gennaio 2027) l’emittente ha la facoltà di rimborsare anticipatamente le obbligazioni al 100% del valore nominale. In tal caso la durata delle obbligazioni stesse risulterebbe inferiore a 10 anni, con conseguente diminuzione dei proventi complessivi dell’investimento. Il rimborso anticipato potrebbe avvenire, ad esempio, quando il costo di rifinanziamento di Goldman Sachs risultasse più basso rispetto al tasso di interesse corrisposto dalle obbligazioni.
Cedole e rimborso in dollari
Ovviamente dato che sia il pagamento delle cedole sia il rimborso del capitale avvengono nella valuta di denominazione (il dollaro Usa), il rendimento complessivo delle obbligazioni espresso in euro è esposto al rischio derivante dalle variazioni del rapporto di cambio tra dollaro ed euro. Ciò vuol dire che, nel caso di deprezzamento del dollaro rispetto all’euro, l’investimento potrebbe generare una perdita in euro.
Occhio al trattamento fiscale
Da ricordare che alle obbligazioni è applicabile una imposta sostitutiva italiana che è pari, al momento della emissione, al 26%. Il trattamento fiscale potrebbe peraltro variare nel tempo e dipende dalla situazione individuale di ciascun investitore, che farà dunque bene a consultare i propri consulenti fiscali.
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