Bond: a Bce potrebbe servire più tempo per normalizzare politica monetaria

Rialzo rendimenti sull’euro troppo rapido

Il rafforzamento dell’euro e il raddoppio dei tassi di riferimento sui prestiti di riferimento rispetto a due mesi or sono (il rendimento sul Bund decennale è risalito allo 0,74%, il massimo da 2 anni e mezzo) rischiano di inasprire le condizioni finanziarie di eurolandia più rapidamente di quanto la Bce vorrebbe, mettendo potenzialmente a rischio il suo calendario di riduzione degli stimoli monetari, secondo l’agenzia Reuters.

Bce potrebbe dover rallentare il passo

La Banca centrale europea è riuscita a creare le condizioni per una ripresa dalla crisi economica europea tramite tre anni di un robusto programma di acquisti di asset (il “quantitative easing”, o QE). Ma ora la successiva fase di “normalizzazione” della politica monetaria potrebbe incontrare ostacoli, nel caso di un aumento troppo rapido dei rendimenti obbligazionari. In tale scenario anche il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di un valore prossimo al 2% potrebbe rivelarsi più difficile del previsto.

Forward guidance ancora più caute

Ciò significa che la Bce dovrà procedere con cautela nel segnalare i futuri passi di politica monetaria attraverso la sua “forward guidance”, che esercita un’influenza determinante sui costi di finanziamento a lungo termine a causa della tendenza degli investitori a interpretare i segnali dei banchieri per cercare di anticipare le decisioni effettive.

Possibile recupero temporaneo dei bond europei?

Con condizioni finanziarie già irrigiditesi, il mercato dovrebbe iniziare a scontare che alla Bce “occorrerà più tempo per raggiungere l’obiettivo di inflazione” secondo Kim Liu, stratega senior del reddito fisso presso Abn Amro. Per i mercati obbligazionari europei è arrivato il tempo di tirare il fiato rispetto alle ultime sedute negative?

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