Tassi stabili sui Bot a 6 mesi, a Wall Street ora si teme il 3% sul decennale

Buona domanda per i Bot a 6 mesi

Domanda sempre elevata per i Bot a 6 mesi, col Tesoro che non ha avuto difficoltà stamane a collocare 6 miliardi di nuovi titoli, scadenza 31 agosto 2018, per i quali la domanda a sfiorato i 9,4 miliardi di euro. Di conseguenza i tassi sono risultati sostanzialmente allineati a quelli dell’asta precedente e pari a -0,403% (solo lo 0,01% in più di rendimento). Il totale dei Bot in circolazione a fine febbraio è così pari ad oltre 112,852 miliardi di euro.

Wall Street tiene d’occhio inflazione e tassi

Intanto da Wall Street rimbalzano analisi sull’andamento dei tassi e sulle possibili ripercussioni sul mercato azionario. Molti strategist ritengono ancora esagerati i timori sul possibile rialzo dell’inflazione e prevedono che ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che il rendimento del T-bond decennale raggiunga il 3% (nonostante già oggi oscilli attorno al 2,84%), livello che storicamente tende ad annunciare l’avvento di un mercato orso.

Se i rendimenti vanno oltre il 3% sul decennale sono guai

Savita Subramanian, di Bank of America Merrill Lynch, ha sottolineato ad esempio come i rendimenti migliori siano stati ottenuti dall’indice S&P500 con tassi sui decennali tra il 2% e il 3% e con rendimenti in graduale rialzo. “Mentre il ritorno medio storico dell’azionario resta positivo finché i tassi non superano il 6% annuo, la probabilità di iniziare a subire perdite aumenta con tassi superiori al 3%” ha dovuto peraltro aggiungere l’esperto.

Goldman Sachs non esclude tassi al 4,5%

Più pessimisti gli esperti di Goldman Sachs, che non escludono un rendimento sul decennale guida americano al 4,5% entro fine anno e potenziali danni per il mercato azionario. Lo scenario base della banca d’affari resta peraltro un tasso del 3,25% a inizio 2019, ma “un rialzo fino al 4,5% entro fine anno causerebbe una correzione tra il 20% e il 25% dei prezzi delle azioni” ha avvisato l’economista Daan Struyven in una nota alla clientela.

Per “The Fly” è solo un modo per spaventare gli investitori

Anche così non tutti sono d’accordo: il blogger “The Fly”, autore del blog iBankCoin, ha definito quella di Struyven una stupidaggine “asinina”, sottolineando che vi sono più probabilità che un asteroide colpisca la terra causando l’estinzione della maggior parte delle forme di vita sul pianeta che non che il rendimento del decennale tocchi il 4,5% entro fine anno. “Questi report sono studiati per spillare alla gente il loro denaro” ha concluso sarcastico “The Fly”. Chi avrà ragione lo si vedrà a fine anno.

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