Creval limita i danni, aumento pare aver convinto grandi fondi

Creval limita i danni, giovedì chiude l’aumento

In un mercato azionario che pare molto prudente in attesa che si chiarisca il quadro politico dopo le elezioni di ieri in Italia, il titolo Credito Valtellinese (Creval) limita i danni perdendo attorno allo 0,7% a 10,03 centesimi di euro per azione. Venerdì scorso è scaduto il termine per contrattare i diritti di partecipazione all’aumento di capitale da 700 milioni di euro che potranno essere esercitati ancora fino a giovedì prossimo e secondo le voci che circolano a Piazza Affari vi sarebbero buone notizie.

Ai fondi l’operazione sembra essere piaciuta

Ai grandi fondi internazionali il piano di rilancio predisposto dal management di Creval sembra infatti essere piaciuto e si potrebbe arrivare a vedere almeno una quindicina di gruppi tra cui BlackRock, Wellington e Fidelity partecipanti all’operazione, oltre a qualche nome italiano (come Kairos, che peraltro è controllato dal gruppo svizzero Julius Baer).

Dumont e i fondi controlleranno l’istituto

L’imprenditore francese Denis Dumont (finora socio al 5,12%) aveva già annunciato a sua volta l’intenzione di partecipare pro-quota all’operazione e così potrebbe fare il fondo Hosking Partner. da fine gennaio appena sopra il 5%. Se le voci troveranno riscontro, Creval potrebbe trasformarsi in una sorta di public company, coi grandi fondi che, con quote tra il 2% e il 3% a testa, potrebbero sfiorare il 60%-70% del capitale post aumento.

Si va verso un’integrazione con altre banche?

I piccoli azionisti, che finora detenevano circa il 65% prima dell’operazione, avrebbero invece sostanzialmente disertato l’aumento e vedrebbero pertanto quasi del tutto azzerato il proprio peso. In questa prospettiva gli investitori istituzionali potrebbero ritrovarsi azionisti di peso di una banca coi bilanci ripuliti e che potrebbe essere una preda appetibile per altri istituti. Passata l’incertezza post-elettorale, Piazza Affari premierà una simile “svolta”?

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