Creval e Carige sugli scudi a Piazza Affari: operazioni straordinarie in vista?

A
A
A
di Luca Spoldi 12 Marzo 2018 | 16:21

Credito Valtellinese corre in borsa

Credito Valtellinese (Creval) protagonista a Piazza Affari, col titolo che sfiora un rialzo del 4,5% a 11,27 centesimi per azione a metà giornata, dopo che si è sparsa la voce che anche Denis Dumont ha sottoscritto pro-quota, come preannunciato, l’aumento di capitale del Credito Valtellinese. Visto che l’imprenditore francese del “food” risultava socio al 5,784% l’investimento dovrebbe essere stato attorno ai 40 milioni di euro, circa il doppio di quanto finora sborsato.

Molti i motivi d’interesse

Del resto motivi di interesse attorno al Creval non mancano: dopo l’aumento di capitale che sarà perfezionato in settimana con la vendita (e il successivo esercizio) dei residui diritti, la banca sarà ricapitalizzata e potrà procedere alla vendita di 2,2 miliardi di euro lordi di crediti deteriorati (di cui 1,6 miliardi attraverso una cartolarizzazione con garanzia pubblica). A quel punto, dopo un’ulteriore sforbiciata ai conti, Creval potrebbe guardare ad un’operazione di integrazione con un altro istituto.

Anche Banca Carige si mette in luce

I nomi che circolano al riguardo sono già da tempo gli stessi, come Banco Bpm, Bper Banca, ma anche Mps e Banca Carige (ipotesi prospettata ad esempio da Equita Sim). Guarda caso, oggi a Piazza Affari proprio Banca Carige sale del 2,3% circa, con una capitalizzazione che sfiora i 500. Se Carige e Creval dovessero mai fondersi potrebbero dar vita a un istituto da almeno1,2 miliardi di capitalizzazione complessiva dunque, in grado di ulteriormente rafforzarsi grazie alle possibili sinergie e recupero di redditività.

Meglio integrazione a due o più partner?

Un’eventuale, per ora solo ipotetica, aggregazione a due potrebbe avvenire (carta contro carta) sulla base di un 35%-40% ai soci liguri e un 60%-64% a quelli lombardi. Il gruppo Malacalza, finora dominus di Banca Carige, resterebbe il primo socio del nuovo istituto mentre sia Dumont sia Gabriele Volpi e Raffaele Mincione (finora tra i soci principali di Carige col 9% e col 5,4% circa, rispettivamente) si ritroverebbero con partecipazioni tra il 3% e il 5% circa a testa. Finirà così o prevarrà la voglia di dare vita a un’aggregazione di maggiori dimensioni, magari partendo dal modello Iccrea come proposto dagli esperti di Equita?

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nel tuo Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Condividi questo articolo
NEWSLETTER
Iscriviti