Banche: Commissione Ue e Bce ufficializzano linee guida su gestione Npl

Npl, Commissione Ue ufficializza proposte

La Commissione Ue ha presentato ieri ufficialmente le proprie proposte in merito alla gestione dei crediti deteriorati (Npl) delle banche e ai metodi per prevenire un loro futuro riaccumulo. In particolare le banche avranno 2 anni per raggiungere la copertura totale delle perdite potenziali dei nuovi crediti non garantiti, con una copertura minima del 35% entro il primo anno. Per i crediti garantiti, invece, le banche avranno 8 anni di tempo per arrivare a una copertura integrale, con un minimo del 5% al termine del primo anno, del 27,4% entro il quarto anno e del 75% entro il settimo.

In giornata tocca alla Bce parlare

La proposta della Commissione Ue si intreccia con quella della vigilanza unica (esercitata dalla Bce), la cui pubblicazione è attesa in giornata e che finora prevede la svalutazione al 100% in 2 anni per i crediti non garantiti e in 7 anni (dunque un anno in meno rispetto alle proposte della Commissione Ue) per quelli assistiti da garanzia, anche in questo caso con una crescita progressiva delle coperture.

Impatto sugli utili dovrebbe essere limitato

Secondo il numero uno della European banking authority (Eba), l’italiano Andrea Enria, l’applicazione delle nuove linee guida dovrebbe consentire di frenare l’accumulo di nuove sofferenze, pur avendo un impatto contenuto sui requisiti patrimoniali complessivi. L’impatto cumulativo delle nuove regole nell’arco di 7 anni viene infatti stimato dall’Eba pari a 56 punti base, ovvero al 10% degli utili trattenuti. L’ultima parola spetta dunque alla Bce, che oggi oltre a pubblicare la versione definitiva delle sue linee guida dovrà precisare anche il tipo di approccio che le banche dovranno adottare nel trattare lo stock di Npl già in portafoglio.

A Piazza Affari bancari in ripresa, vola Creval

A Piazza Affari, intanto, i titoli bancari partecipano al recupero messo a segno anche oggi dagli indici, col solo titolo Unicredit ancora al palo (-0,07% a metà mattinata) tra le blue chip, mentre tra i titoli minori prosegue il recupero di Credito Valtellinese (Creval), oggi a 11,1 centesimi di euro per azione (+3,54%) grazie a voci circa il completamento anticipato della vendita dei diritti rimasti inoptati per partecipare all’aumento da 700 milioni di euro, che dovrebbe dunque chiudersi con un successo pieno.

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