Corte Costituzionale conferma riforma banche popolari, il risiko può partire

Corte Costituzionale conferma riforma popolari

La decisione di ieri della Corte Costituzionale di respingere tutte le questioni di legittimità sollevate contro la riforma delle banche popolari e dunque confermare l’obbligo di trasformazione in Spa per tutte le popolari con oltre 8 miliardi di attivi, come Banca popolare di Bari (non quotata) o Banca popolare di Sondrio (quotata), pesa oggi su banche come Banco Bpm (-1,3% a 2,941 euro) o Ubi Banca (stabile a 3,823 euro dopo un minimo in avvio di giornata a 3,79 euro) ritenuti potenziali poli aggreganti.

Popolare Sondrio in luce, a chi piacerà?

La sentenza con cui la Corte ha anche precisato che e l’introduzione di limitazioni al rimborso in caso di recesso del socio appare in sintonia con quella europea sui requisiti prudenziali e non lede il diritto di proprietà, fa invece decollare Banca popolare di Sondrio, che stamane segna +4,3% a 3,32 euro, individuata come una delle prime potenziali “prede” della prossima fase di aggregazione che dovrebbe aprirsi nei mesi a venire nel settore creditizio italiano, anche se pare mancare al momento uno specifico potenziale acquirente.

Creval tira il fiato dopo successo aumento

Tira il fiato invece il Credito Valtellinese (-1,7% a 11,46 centesimi per azione) dopo i rialzi delle ultime sedute, dopo la conferma dell’integrale sottoscrizione da parte del mercato dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro senza intervento dei sub-garanti di prima allocazione e del consorzio di garanzia. Miro Fiordi, presidente dell’istituto, ha inoltre confermato ieri l’obiettivo di cedere oltre 2 miliardi di sofferenze entro il primo semestre 2018, sfruttando anche le garanzie statali (Gacs). In calo anche Mps (-2,26% a 2,723 euro), alle prese con un turnaround che rischia di impiegare più tempo del previsto a produrre risultati tangibili, e Banca Carige (-1,2% a 0,82 centesimi per azione).

Che faranno Bper Banca e Credem?

Poco variate infine Bper Banca (+0,45% a 4,661 euro) e Credito Emiliano (-0,7% a 7,13 euro), ritenuti istituti solidi e in grado di fare acquisizioni mirate, come Banca Popolare Sondrio o Credito Valtellinese, ma senza eccessiva urgenza. Bper Banca del resto ha visto da poco l’ingresso nell’azionariato di Unipol con poco meno del 10%, evento che potrebbe dare vita a un polo di bancassurance che potrebbe coinvolgere anche Unipol Banca.

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