Trump può scatenare una guerra commerciale, borse in ritirata

Trump vara dazi, Pechino minaccia ritorsioni

Donald Trump avvia una guerra commerciale contro la Cina che rischia di avere pesanti ripercussioni sui mercati finanziari di tutto il mondo e forse non solo. La risposta alla firma, ieri, di un ordine esecutivo che impone dazi per un valore di 60 miliardi sulle importazioni di circa 1.300 prodotti cinesi da parte di Trump (che almeno per ora non applicherà i dazi all’import dalla Ue) non si è fatta attendere, con Pechino che ha già annunciato di essere pronta a imporre dazi su 128 prodotti americani per un totale di 3 miliardi di dollari nel caso non si trovi in tempi rapidi un accordo con Washington.

Borse a picco dall’Asia all’Europa

La reazione dei mercati finanziari è stata netta e negativa: se ieri a Wall Street l’indice S&P500 ha perso lo 0,39%, il Dow Jones lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,81%, stamane a Tokyo il Nikkei225 ha ceduto il 4,51%, l’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso a -2,45%, Seul ha perso il 3,18%, Shanghai il 3,39% e Shenzhen il 4,49%. Musica simile anche se con variazioni più contenute in Europa: Londra perde lo 0,78%, Parigi l’1,45%, Francoforte l’1,56% e Milano l’1,51%, col paniere paneuropeo Eurostoxx50 a -1,29%.

Molti i cali tra il 2% e il 3% a Milano

A Piazza Affari solo Enel e Yoox Net a Porter tra le blue chip riescono a mantenersi sui livelli della vigilia, mentre cali superiori al 3% sono segnati da Banco Bpm, Stmicroelectronics e Tenaris, con Bper Banca, Brembo, Cnh Industrial, Exxor, Ferrari, Fiat Chrysler Automobiles, FinecoBank, Generali, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca in rosso di oltre il 2% a testa. A pesare, oltre al rischio di una guerra commerciale che potrebbe ledere anche gli interessi italiani, è lo stallo politico interno, con la mancata intesa sulle presidenze di Camera e Senato che conferma come non sarà agevole dare un nuovo governo al paese dopo i risultati delle elezioni del 4 marzo scorso.

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