La “vecchia” Bpm scompare in anticipo
Bpm Spa, addio: con quasi due anni di anticipo rispetto ai piani (fine 2019) il Banco Bpm ha incorporato la rete bancaria di Piazza Meda, con decorrenza contabile e fiscale dal primo gennaio di quest’anno. La decisione di mantenere Bpm come entità societaria autonoma era stata uno dei punti fermi che aveva portato al via libera alla fusione tra la stessa Banca popolare di Milano e il Banco Popolare, operazione che dal primo gennaio 2017 ha dato vita all’attuale Banco Bpm.
Recupero di efficienza più importante di autonomia
Come sempre in questi casi l’iniziale concessione di autonomia e le garanzie per la vecchia struttura vengono così superati per riuscire ad accelerare i tempi del recupero di efficienza ed effettiva implementazione del nuovo modello organizzativo di gruppo adottando procedure e prassi uniformi, dopo l’integrazione del sistema operativo completata con successo lo scorso luglio. L’incorporazione poterà ora tutte le direzioni territoriali a far capo ad un’unica entità giuridica, permettendo una maggiore coerenza delle struttura commerciale.
Incorporazione senza concambio
A Bpm Spa, alla cui presidenza era stato chiamato Umberto Ambrosoli, facevano capo gli sportelli della ex Bpm di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco e Varese. L’incorporazione dovrebbe favorire una migliore efficienza operativa grazie anche alla semplificazione della struttura societaria e di governo del gruppo, e si realizzerà senza determinazione di concambio e senza predisposizione della relazione illustrativa da parte dell’organo amministrativo. La notizia non scalda gli animi degli investitori, che a Piazza Affari si scambiano i titoli Banco Bpm a 2,8345 euro per azione (+0,12%).