Amazon soffre più di tutti a Wall Street
E’ Amazon ad essere il titolo più colpito dalla crisi dei “faang” (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) a Wall Street seguito alle polemiche per l’effrazione di privacy su Facebook e l’incidente mortale occorso ad una Tesla a guida autonoma nelle scorse settimane. A pesare è anche la rivelazione che il presidente americano Donald Trump è “ossessionato” dall’idea di riuscire a regolamentare il colosso dell’e-commerce, come rivela Bloomberg.
Anche Netflix finisce sotto attacco
In poche sedute Amazon, oggi indicata sotto i 1.404 dollari per azione, con un ulteriore calo del 2% circa, ha perso finora 53 miliardi di dollari di capitalizzazione (scesa a ieri sera a poco più di 675,5 miliardi), superando per perdite anche la performance negativa di Neflix, a sua volta al centro di una vera e propria campagna d’odio sotto la bandiera dell’hashtag #DeleteNetflix.
Settore high-tech a rischio contagio
Finora, notano alcuni trader di Wall Street, i due titoli non avevano ancora sperimentato un flusso di ordini di vendita consistenti quanto quelli che si sono scaricati su Facebook, ma ora il malessere scatenato dalle polemiche nate attorno al social media di Mark Zuckerberg sta diffondendosi sul mercato.
Gestori ottimisti ma cresce il “rischio Trump”
Così anche se molti gestori sembrano stare riposizionando i portafogli, tramite l’acquisto di opzioni sui titoli, per poter cogliere l’eventuale futuro rimbalzo, qualcuno si inizia a chiedere se la fine del mercato “toro” non sia ormai vicina, anche a causa dell’accanimento contro i colossi della Silicon Valley da parte di colui che aveva contribuito a imprimere l’ultima spinta rialzista lo scorso anno, Donald Trump.